IMPRUNETA – Pezzi di storia rionale, dell’Impruneta, che se ne vanno. Si è spento Cassiano Vanni, e il suo rione, quello delle Sante Marie, gli dedica un ricordo struggente.
“Ci sono personaggi – inizia il rione azzurro – che per il rione rappresentano non solo un pezzo di storia, ma un modo di essere, di vivere, di interpretare la Festa dell’Uva”.
“Senza dubbio – proseguono – l’abilità di Cassiano nel fare i carri era qualcosa di speciale; chi di noi vecchi non ricorda il violino o il fiasco?”.
“In quegli anni – ricordano – tra metà ’70 e tutti gli anni ’80, le vittorie del nostro rione portano in gran parte la su firma; vi ricordate… Baleno, e si lavora meno”.
“Era talmente bravo Cassiano nel costruire gli oggetti – sottolineano dalle Sante Marie – da costringere gli altri rioni a cambiare la sfilata per poter vincere la Festa; non più oggetti a tutto tondo, ma sfondi teatrali”.

“Considerare però solo la sua abilità costruttiva sarebbe riduttivo – puntualizzano – Cassiano era anche il sorriso la simpatia, la battuta pronta, il piacere della compagnia; non solo sul rione dove, quando non era più richiesta la sua abilità costruttiva, si presentava comunque o in cucina o solo per compagnia”.
“Per tutta l’Impruneta – tengono a dire – Cassiano è stato una presenza piacevole e confortante; che fosse al circolo a vedere le partite o al bar a passare il pomeriggio, finché la malattia glielo ha permesso è sempre stato una presenza gradevole. Un sorriso e una battuta c’era per tutti”.
“Con lui – aggiungono – se ne va un altro pezzo di storia non solo del Rione, ma di tutto il paese”.
“Grazie Cassiano – concludono dalle Sante Marie – per tutto quello che hai fatto per noi in questi anni, ci mancherai. Sappiamo per certo però che assieme a Bruno, Mario, Vinicio, il Chicco, il Bobbe e tutti gli altri sarai sempre lassù a guardare con affetto il tuo rione che spera di essere degno della vostra eredità”.
Anche il sindaco di Impruneta, Riccardo Lazzerini, ha voluto lasciare un suo ricordo: “Il Vanni ma di nome e di fatto Cassiano, ci ha lasciati… e andandosene in punta di piedi lascia un vuoto enorme nella nostra comunità”.
“Per quelli cresciuti come me – ricorda Lazzerini – tra chicchi d’uva e bostik, tra scenografie e coreografie, non possiamo che ricordarlo con questo splendido capolavoro del 1978, il “violino” del rione delle Sante Marie”.
“La Festa dell’Uva lo ringrazia – conclude – la comunità imprunetina lo ringrazia. Un abbraccio alla figlia Francesca, al figlio Alessandro e a tutta la famiglia”.
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