Giacomo Basile, scrittore imprunetino, è persona sempre molto attenta alla realtà che lo circonda. Curioso, cerca sempre di approfondire il significato di quello che accade. Stavolta lo fa con una lettera aperta che vuol condividere con i lettori del Gazzettino. Che molto volentieri riceviamo e pubblichiamo.
"Il mistero dei Grillini. Cosa vogliono ce lo spiegano già da un paio d’anni e più. Lo hanno detto chiaramente in campagna elettorale. Se qualcuno non lo avesse capito probabilmente, o è duro di comprendonio, o fa finta di non capire…. Ma ci ha pensato l’ultima elezione a dircelo chiaramente con una sua inequivocabile e diretta dichiarazione in termini di numeri di voti, 1/3 del paese, ha votato quello che viene visto come il rinnovamento.
Il problema al momento è che il Movimento 5 Stelle, è e resterà una forza antiparlamentare, "ora entrata in Parlamento per metterlo in scacco dall’interno” affermano, e con Grillo che poi aggiunge: "Il Movimento 5 S. è una forza democratica, che non crede nei fallimenti e nelle illusioni della rappresentanza, ma nella partecipazione diretta di tutti i cittadini alla politica del Paese".
È così semplice, che ancora non lo abbia capito nessuno mi pare una cretinata! I 150 circa che sono dentro, sono lì per trasformare la democrazia rappresentativa in democrazia diretta. Nessuna “intesa”, nessun “governissimo”: “i partiti sono finiti, perché è iniziata la democrazia, direbbe Pericle”.
Sinceramente sono contento… non ne può venire che qualcosa di buono per la politica e il paese, ma anche per l’'Europa intera, una volta che si sarà capito e studiato il fenomeno. Ogni rivoluzione nella storia europea e mondiale, è iniziata sempre con un colpo di mano, e quello di Grillo e dei Grillini, è decisamente il colpo di mano più riuscito nella storia italiana, senza marce su Roma o spargimenti di sangue, si arriva a decidere le sorti di una nazione.
O almeno si tenta di sgretolare questo monolite di abuso, corruzione, incapacità, e arroganza, accaparrata dai partiti che da 50 e più anni hanno illuso il popolo italiano, e legato la politica quella vera, mani e piedi, ostaggio delle grandi famiglie capitalistiche italiane e delle holding di affari internazionali.
Ma quelli che devono capire che forse il movimento è positivo per il paese, sono i politicanti di professione, che se ne fregano del rinnovamento e del bene della nazione, o se non altro del bene dei propri concittadini, e avendo per le mani le redini dell’economia e un fiume portentoso di denaro che affluisce tutti i giorni nelle casse dello stato, difficilmente si faranno mettere da parte, da questa flottiglia variegata di cittadini arrivati grazie al malcontento generale, alla gestione del potere.
Per cui combatteranno strenuamente anche a costo di affossare l'’Italia, pur di non lasciare le redini del comando. La “responsabilità” tanto celebrata dai più illuminati membri della politica e sono davvero pochi oggi (ne cito alcuni tra i più rappresentativi e dotati almeno di quella onestà intellettuale indispensabile a dare delle direttive morali: Napolitano; Vendola; Di Pietro.
E scusate non me ne vengono in mente altri: sarà sicuramente anzi certamente disattesa, per i giochi e le mire di molti che ambiscono alla conservazione, o ad una nuova distribuzione di privilegi a danno dei soliti ignoti cittadini che riempiono le piazze portati da questo o quello, ma che restano sempre e costantemente fuori da tutto".
di Redazione
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