IMPRUNETA – Mentre si aspetta che il sindaco di Impruneta Alessio Calamandrei comunichi i nomi di "chi esce" e "chi entra" nel mega rimpasto di giunta annunciato da settimane, pubblichiamo in forma integrale la lettera con la quale Francesca Buccioni si è dimessa, alcune settimane fa, dal suo ruolo di assessore (peraltro è sempre in "organigramma" sul sito web del Comune…) a pubblica istruzione, biblioteca, cooperazione, servizi socio-sanitari, casa, immigrazione e integrazione delle differenze.
La pubblicazione integrale è doverosa: sia per rispetto delle articolate motivazioni espresse da Buccioni, sia perché permette di capire un po' meglio il difficilissimo momento che sta vivendo l'amministrazione comunale imprunetina.
Con questa mia comunicazione rassegno le mie DIMISSIONI in qualità di Assessore di questo Ente.
Per chi vuole dare a questa mia scelta la motivazione di un maggior impegno nel mio lavoro, che mi ha portato ormai da più di un anno a vivere in Veneto e ad essere quindi meno presente su questo territorio, e nelle sue scadenze e appuntamenti quotidiani, può fermarsi qui. Chi vuole trovare altre motivazioni può andare avanti.
Mi preme ringraziare i Sindaci che in questi anni mi hanno dato fiducia e mi hanno scelto come loro collaboratrice affidandomi settori molto delicati, la pubblica istruzione fin dal 2008, cui si è aggiunto il welfare nel 2013, la Biblioteca Comunale e la Cooperazione Internazione: Ida Beneforti, che come una “chioccia” mi ha seguita, lasciata libera di scegliere e di ambientarmi nel nuovo compito per di “amministratore comunale”; Alessio Calamandrei, che io non ho sostenuto nella fase delle primarie ma con cui abbiamo sempre avuto un confronto basato sulla lealtà, la fiducia, la piena collaborazione e la stima reciproca.
Entrambi a loro modo mi hanno dato, seppur con stili differenti, la possibilità e l’opportunità di dare “al mio Paese” il mio modesto contributo: un territorio che ho avuto modo di scoprire in sfaccettature inaspettate, nella speranza dei bambini più piccoli e degli studenti delle scuole, nella complessità dell’associazionismo, nella dignità del bisogno.
Ringrazio tutta la macchina comunale, e in particolar modo il personale dei miei settori con cui abbiamo lavorato fianco a fianco per quasi 8 anni, con cui abbiamo seguito progetti, fatto battaglie, provato ad offrire servizi migliori e aggiuntivi ai cittadini, costanti e quotidiani. La politica senza la macchina potrebbe ben poco; io senza “i miei” impiegati in questi anni avrei fatto nulla.
Mi hanno fatta ragionare quando volevo andare avanti per la mia strada; mi hanno insegnato atti e documenti perché la “pratica” di un Ente Locale è molto diversa dalla “teoria” imparata sui libri di Scienze Politiche; in tante situazioni sono andati ben oltre l’essere dei “soli dipendenti comunali” per la passione, la tenacia, la motivazione che non hanno mai risparmiato.
Per la loro determinazione, collaborazione, sostegno, esempio e insegnamento li ringrazio uno ad uno: gli attuali, coloro che si sono alternati in questi anni e coloro che sono ormai già in pensione.
Ringrazio i miei compagni di avventura, gli attuali Assessori e i membri della Giunta precedente: da ognuno di loro, pur in feroci discussioni, pur nel disaccordo in alcune situazioni, ho imparato il lavoro di squadra. Che a volte, dall’esterno sembra scontato, ma che a volte è frutto di riunioni, di tempo impiegato per la discussione e la mediazione.
Ringrazio gli “amici della politica” più o meno “giovani”, più o meno “ex comunisti” e “ex democristiani”, alcuni che purtroppo in questi anni ci hanno lasciati, alcuni con cui ancora ci confrontiamo nei momenti più delicati e intensi.
Grazie per il sostegno sincero dimostrato, per quanto amore per il nostro territorio mi hanno trasmesso e per la gratuità verso il Bene Comune di Impruneta che mi hanno sempre testimoniato, anche quando non hanno più ricoperto incarichi o mansioni.
L’ultimo grazie lo lascio ai miei affetti, alla mia famiglia e agli amici; a tutti coloro che in questi anni ho trascurato per portare avanti questo incarico.
Bene o male che lo abbia fatto, sicuramente ho cercato di lavorare per migliorare alcuni servizi nelle deleghe assegnate, dalla Biblioteca, al mondo del Sociale e fin dal 2008 all’affascinate e complessa realtà della Pubblica Istruzione: assemblee, progetti, scelte, dibattiti, discussioni, errori, scambi, relazioni, rapporti… ho cercato di portare il mio piccolo contributo nel Paese dove sono nata, cresciuta e che profondamente amo e rispetto.
Adesso, purtroppo, mi trovo in grande difficoltà. E’ vero! Non mi riconosco più in alcune scelte che questa amministrazione si sta ritrovando a fare.
Anzi in tutto quello che NON sta scegliendo di fare o che si sta da troppo tempo rimandando. Io ci ho messo la faccia in questi anni ma adesso mi sento di “prendere in giro” i miei concittadini, tutte le persone che conoscono Francesca e non l’Assessore Buccioni e questo proprio nessuno può chiedermi di fare.
La libertà nel mio operato è stata sempre una mia caratteristica. Adesso non mi sento più tale.
Non posso essere sempre “contraria” poiché la Giunta vota i provvedimenti all’unanimità e come dicevo prima, lo spirito di squadra si rende indispensabile; non posso certo “uscire dal palazzo” e “parlare male" della stessa Amministrazione di cui faccio parte al bar o in piazza o in altre sedi; né augurarmi che arrivi presto un Commissario Prefettizio a rimettere a posto le cose.
Ho scelto di fare un passo indietro, perché da “sola” certe battaglie non posso farle. Né certe scelte direzionarle!
Non mi riconosco nella scelta fatta sulla riorganizzazione del personale, arrivata tardi, in modo poco incisivo che ha portato malessere e poca efficienza all’intera macchina comunale: e le persone quando non sono motivate e non hanno la giusta guida e direzione fanno poca cosa!
Non mi riconosco nelle modalità portate avanti nell’iter politico-amministrativo: non abbiamo saputo come Giunta, coinvolgere in modo consultivo e propositivo i nostri consiglieri comunali del gruppo di maggioranza e non solo. E’ vero che ognuno fa la sua parte e si prende le proprie responsabilità, ma insieme è meglio!
Stiamo perdendo troppo tempo quando invece questo territorio merita più risposte: la gestione associata con Bagno a Ripoli si ferma a questo punto o diventa passaggio obbligato per una fusione nell’ottica fiorentina?
Sul distretto sanitario e la tanto promessa casa della salute a Tavarnuzze, siamo pronti a sollevare un “caso politico” verso la stessa Azienda Sanitaria pretendendo risposte e cronoprogrammi serrati e seri?
E soprattutto non mi riconosco più, anzi proprio sto soffrendo, le NON decisioni e la NON partenza ancora di quello che doveva essere il progetto dell’intera legislatura, che sempre ho condiviso con il Sindaco: la riorganizzazione definitiva dei plessi scolastici e la costruzione della nuova scuola di Impruneta.
Una Scuola moderna e all’avanguardia che il nostro territorio attende da troppi anni. Per quanto riguarda me, abbiamo speso troppe parole sul tema, fatto troppe assemblee, aperte troppe opportunità e nessuna ruspa si è ancora vista.
Anzi, mi correggo, un timido picchetto è apparso, a ridosso dell’approvazione del Bilancio di Previsione 2016. Bilancio che mi ha vista “essere assente” nella giunta prima e nella seduta del consiglio di approvazione poi.
Bilancio che non riesco ad accettare che il settore socio educativo sia tagliato di più di 250 mila euro, in un momento di grossa difficoltà per le famiglie del nostro territorio: la domanda di “assistenza” in tutti questi anni è esponenzialmente cresciuta e sempre nuove e diverse sono state le emergenze da sostenere.
Senza risorse, mi dispiace, ma il sociale e la scuola avanti non si portano. Il resto sono solo parole, anzi, frutto di scelte politiche che in questo momento non mi rispecchiano più.
Chi vuole vedere questo come una critica all’attuale Amministrazione è libero di etichettare come meglio crede questa mia nota.
L’intento reale è INVECE quello di riportare l’attenzione su quello che questo territorio merita: un necessario e forte impegno per cambiare direzione, per “portare a casa” davvero quanto promesso; scelte politiche forti, compatte e coese fatte con convinzione e determinazione. Io ad oggi non sono in grado più di farlo, con la stessa grinta ed energia, perché sicuramente il mio “lavoro vero” mi porta a poter dedicare meno tempo e quindi meno impegno alla politica e all’amministrazione.
Auguro alla persona Alessio, nel ruolo che ricopre come Sindaco, e alla persona disponibile, onesta e vera che è, di concludere con più vigore questo mandato amministrativo: questo Paese merita scelte più coraggiose, impegno, dedizione e chiarezza; più tempi certi di realizzazione; più NO convinti e irrivedibili, se necessari; più Sì chiari e condivisi.
Auguro al Partito Democratico, che mi ha sostenuta e anche criticata, supportata e anche supportata, una maggiore capacità di autocritica nelle sedi consone; un maggiore ritorno “tra la gente” (l’epoca dei gazebi, e non parlo solo di quelli pro referendum, nelle piazze sembra lontana e quel sano entusiasmo contagioso delle origini ancora di più).
Il mio “togliersi” la giacchetta da Assessore non mi porterà a tirarmi indietro da quelle battaglie che mi hanno vista in prima fila in questi anni nelle cose in cui credo, dalle responsabilità che sicuramente con le mie scelte mi sono tirata addosso, dalle critiche ricevute (in alcun casi anche personali), da un ritorno alle attività nelle realtà sociali in cui sono cresciuta, che per mancanza di tempo ho in questi ultimi anni trascurato (dal Rione in primis).
La mia disponibilità, l’esperienza maturata negli anni restano così come la mia disponibilità, la mia volontà di collaborare per il nostro Paese pure. Per fortuna, i ruoli passano, le persone e quello che sono, restano!
Francesca Buccioni – Ex assessore del Comune di Impruneta
di Redazione
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