Una lunga lettera aperta quella scritta dall'assessore alle politiche della formazione del Comune di Impruneta, Francesca Buccioni (in foto sopra), ai genitori neo-eletti nel Consiglio d'Istituto dell'istituto comprensivo "Primo Levi".
"Vi spetta un compito non da poco – scrive Buccioni – quello di approvare le proposte e le attività che riguardano la vita scolastica dei vostri figli e non solo dei vostri, di affrontare e discutere di eventuali problemi. Ma soprattutto il vostro è un ruolo che dimostra responsabilità, voglia di crescere e di misurarvi assieme ai vostri figli in un’Istituzione, quella scolastica, che deve tornare ad essere motore di educazione, di formazione e di crescita, non solo didatticamente parlando".
"Mi sono resa conto – scrive ancora – che la scuola è un osservatorio privilegiato per assistere ai cambiamenti di un intero Paese (Impruneta, ma anche l’Italia) e di una società: la nostra è più povera (aumentano le percentuali delle dichiarazioni Isee per accedere ai servizi nelle diverse fasce di agevolazioni, subisce i continui tagli governativi, richiede un intervento maggiore a carico delle famiglie, non riesce ad essere ristrutturata in toto per i limiti imposti dal patto di stabilità che rende impossibili certe spese nel Bilancio Comunale per gli investimenti, deve seguire le indicazioni Regionali che hanno ridotto drasticamente i fondi per le borse di studio e i buoni libro….) e multietnica (aumentano ogni anno di 2, 3 punti percentuali gli alunni stranieri presenti nei nostri plessi e i paesi di provenienza sono molteplici)".
"Il Comune di Impruneta – ricorda – ha storicamente garantito una scuola di eccellenza per qualità e copertura capillare delle varie zone. Questo aspetto ha reso il territorio vivo e le nostre frazioni sono rimaste paese attivi e non dormitori, diversamente da quanto succede in altri Comuni. Anche in questi anni un rapporto aperto, diretto e sano con la dirigenza scolastica e gli investimenti ad ampio raggio sul piano dell’offerta formativa, hanno permesso al nostro sistema imprunetino di sostenere una progressiva crisi relativa alla riorganizzazione nazionale della scuola primaria, elementare e media inferiore, culminata con la progressiva scomposizione del sistema formativo e del tempo pieno previsti nei decreti del ministro Gelmini e arrivati adesso alla terza tranche di tagli e razionalizzazioni".
"Proprio perché il numero dei bambini su tutto il territorio sta crescendo (o rimane invariato) – spiega – e per la rilevanza del sistema formativo nella costruzione di una società libera e consapevole, credo che un’amministrazione responsabile e attenta debba continuare ad investire affinché il tempo pieno sia garantito e l’offerta formativa sia ampia e sempre più partecipata: le esperienze relative alla valorizzazione della specializzazione musicale, i progetti sull’ambiente, quelli sulla memoria storica, sull’educazione alla pace, sull’integrazione, sulla Costituzione, dovranno trovare le risorse per essere riproposti, così come non ci possiamo permettere di indietreggiare di un passo sul fronte della dispersione scolastica".
"Mi auguro – conclude – che non si perda quello che in questi anni abbiamo iniziato a costruire insieme e che mi preme ribadire con forza: una triade Ente Locale-Scuola-Territorio (nelle sue sfaccettature di associazioni e di volontariato) che risulta essenziale per costruire rapporti sani, leali, impegnativi, consapevoli, costanti e continui che portano dialogo e confronto e ci aiutano a lavorare per e con i nostri ragazzi per una scuola aperta e pronta alle sfide e agli stimoli che il suo territorio di riferimento possono offrire".
di Redazione
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