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giovedì 25 Aprile 2024
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    Ancora polemiche dopo gli abbattimenti per la ristrutturazione della piazza di Tavarnuzze

    TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – Proseguono le polemiche in seguito al taglio dei pini nella piazza di Tavarnuzze, nella fase di preparazione dei lavori per la ricostruzione della stessa. Riceviamo e pubblichiammo questa lettera di un nostro lettore.

     

    "Carissimi, vi scrivo dalle ridenti colline intorno a Tavarnuzze, oggi più ridenti che mai, ma ridenti e sbellicanti, viste le buffe evoluzioni, intraprese da questa nuova giunta comunale.

     

    Visto che si può fare, tanto nessuno dice niente, avendo bisogno per l'inverno di una catasta di legna da ardere, mi sono preso la briga e l'onere… (nonché la fatica e la benzina per la motosega e di due economici albanesi tuttofare)… di togliere dalla mia prospettiva e dal panorama di casa mia e dalle annuali fastidiose infestazioni di processionarie, una decina di pini secolari (infatti avranno avuto 100 anni circa a braccio) per un volume di 70 tonnellate di utile legname resinoso che sviluppa al massimo il potere calorico dell'essenza lignea del pino mediterraneo, una volta essiccato, nella mia infernale caldaia a fiamma inversa da 50.000 calorie.

     

    Ora vedo benissimo Tavarnuzze e i suoi pittoreschi borghi limitrofi, un panorama mozzafiato, per tutti coloro che verranno a godersi l'estate nella mia struttura. Mi sono liberato così dell'ombra che facevano sulla mia piscina, dalle cacche di storni che si posano dappertutto, impestando tutto quello che si trova sotto, dagli aghi di pino che deturpano il mio prato all'inglese.

     

    Non avendo anche un monumento da distruggere e deturpare, mi sono fermato lì.  Anche se quello in questione (e mi capirete sicuramente a quale monumento alludo), assomigliava più ad un "pisciatoio" (come la panchina in piazza Buondelmonti, a cui mancano solo i rotoli della carta igienica) che ad un monumento atto a ricordare chi ha combattuto e perso la vita per la libertà, e che sicuramente si rigirerà nella tomba visto il risultato, dopo tanti sforzi e sofferenze. Anche se la targa sul "Birillo" mi sembra più che sufficiente.

     

    Il precedente sul taglio degli alberi a Tavarnuzze per la realizzazione del buffo progetto di riqualificazione, di sicuro ha aperto e determinerà, numerose dispute e controversie sul taglio della vegetazione "fastidiosissima", a mio avviso in tutto il Comune ed in Toscana.

     

    Ma così va il mondo e bisogna che anche i nostri cari concittadini si adeguino alla nuova moda…dal taglio dei gerani a gli alberi di alto fusto, con la sola condizione necessaria… riqualificare il luogo dove questi misfatti avvengono. Un saluto a tutti".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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