IMPRUNETA – C’è chi l’ha capito subito, chi invece (moltissimi) ci ha creduto.
Ma state tranquilli, il Peposo è e rimane… imprunetino. Qui sotto l’articolo del “pesce d’aprile” (o meglio il… peposo d’aprile) del Gazzettino del Chianti…
Nel sonnolento periodo pasquale si è consumato quello che, se andrà in porto, potrebbe essere uno “scippo” vero e proprio.
La Città Metropolitana di Firenze infatti, nell’ambito di un percorso più complessivo che sta portando avanti insieme alla Regione con il progetto Vetrina Toscana, ha presentato all’Ufficio italiano brevetti e marchi la richiesta di registrazione del marchio “Peposo alla fiorentina”.
La presenza massiccia nei menu di Firenze e di tanti altri ristoranti della provincia avrebbe spinto la Metrocittà a fare questo passo.
Cercando di allargare a un territorio più ampio quella che, in realtà, è una tradizione fortemente radicata a Impruneta.
Il “Peposo all’imprunetina”, chiamato a volte anche “Peposo alla fornacina”, è una sorta di toponimo gastronomico per Impruneta.
Che unisce storia, tradizione, lavoro e cultura: tanto che la stessa amministrazione comunale, insieme all’Ente Festa dell’Uva, ha intrapreso da anni un percorso di valorizzazione importante. Con il Peposo Day.
E’ stato scritto, insieme all’Accademia Italiana di Cucina, anche un disciplinare: che proprio in questi mesi sarebbe in revisione, per renderlo ancor più ancorato alla secolare tradizione imprunetina.
E mentre questo percorso, che mira a far diventare ancor di più questo piatto una sorta di “ambasciatore di imprunetinità”, ecco la decisione della Città Metropolitana.
Che, il condizionale è d’obbligo visto che dal palazzo comunale imprunetino le bocche sono cucite sulla questione, sarebbe stata presa senza alcun avviso né consulto con Impruneta.
Insomma, uno “scippo” vero e proprio.
E pur con le bocche cucite, dall’amministrazione comunale imprunetina filtra grande fastidio (a partire dal sindaco, Riccardo Lazzerini) per tutta questa vicenda, con lavori già “a fari spenti” per far rientrare in toto questa fuga in avanti della Metrocittà.
Il problema ulteriore è che c’è anche poco tempo. La richiesta infatti verrà valutata dopo metà aprile dall’Ufficio italiano brevetti e marchi.
Insomma, Impruneta ha due settimane per evitare uno scippo che sarebbe a dir poco clamoroso.
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