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giovedì 28 Marzo 2024
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    Aveva perso le primarie con Pistolesi, si trova in giunta con Calamandrei: parla Francesca Buccioni

    IMPRUNETA – Parla di politica, per la prima volta dopo le primarie vissute (e perse) al fianco di Marco Pistolesi. Per la prima volta dopo che il vincitore di quelle primarie (e delle successive elezioni amministrative) Alessio Calamandrei l'ha scelta come unica donna della sua giunta.

     

    Per "I Lunedì con l'assessore" Il Gazzettino del Chianti questa settimana incontra Francesca Buccioni, assessore alle politiche della formazione, del welfare e della salute (pubblica istruzione, biblioteca, cooperazione, servizi socio-sanitari, casa, immigrazione e integrazione delle differenze).

     

    Agli altri assessori abbiamo chiesto di presentarsi "da zero" in quanto nuovi. A lei chiediamo di presentarsi con un bilancio di quanto fatto nei cinque anni precedenti…

    "Gli ultimi cinque anni sono stati per me molto intensi, per la mia giovane età (avevo 29 anni cinque anni fa), perché per la prima volta mi affacciavo alla politica e per l’intensità e la responsabilità del settore, soprattutto quello della pubblica istruzione, affidatomi dal sindaco Ida Beneforti. Un ambito che sembra non avere azioni evidenti o opere ben visibili ed immediate, ma che invece riguarda servizi, soluzioni, presenza, decisioni e rapporti da costruire e da salvaguardare… perché nella e per la scuola si lavora con e per bambini, con e per le persone. La formazione non “fa rumore” ma incide in maniera importante sulle scelte del bilancio di un ente locale e offre un punto di vista sulle famiglie, sulle persone, sul territorio inusuale. Una visione che non mi ha risparmiato di farmi conoscere le difficoltà sociali, economiche e culturali di più del 50% del nostro paese, quasi 1.500 sono i bambini dai nidi alla scuola secondaria di primo grado, quindi quasi 3.000 sono genitori, con i nonni e i fratelli si arriva a 8.000 persone… . La vita reale di ogni giorno dei miei concittadini con le tante priorità da affrontare. Un’immagine di crescita, che non riguarda solo i ragazzi, e che è passata anche da esperienze di coinvolgimento di diverse realtà associative e aggregative, di apertura della biblioteca agli scrittori imprunetini, di impegno, di partecipazione e di scambio tra la scuola stessa e il nostro territorio".

     

    Se l'aspettava la proposta di Calamandrei dopo che non era stata contattata in seguito alle primarie che aveva perso a fianco di Marco Pistolesi?

    "Onestamente non ho saputo niente fino all’incontro richiestomi dal neo eletto sindaco Calamandrei il 7 giugno. Non me lo aspettavo per il clima politico decisamente conflittuale che ha tratteggiato tutta la storia politica di Impruneta degli ultimi sei mesi. Però ci speravo, per l’immensa e inaspettata dimostrazione di stima e di fiducia nel mio lavoro espressa da genitori, insegnanti e associazioni che mi è stata riservata durante tutta la campagna elettorale. Il mio impegno è che il mio lavoro, in questo nuovo e diverso incarico, possa essere la risposta giusta nei confronti di chi ha avuto così tanta fiducia in me. Sindaco e cittadini".

     

    E' stata una campagna elettorale durissima quella che si è chiusa con le amministrative del 26 e 27 maggio: lei come l'ha vissuta?

    "Con il terrore che il Pd non vincesse queste elezioni! Una campagna elettorale durissima, svoltasi con toni a volte ovattati con le opposizioni, portandosi dietro, come partito, posizioni divergenti irrisolte, etichette tra giovani, vecchi, bersaniani, renziani, comunisti e democristiani che fino alla fine non mi davano la certezza della vittoria. I risultati elettorali devono essere una nuova ripartenza. Le sfide e le criticità necessitano del lavoro e dell’impegno di tutti. E il successo di una buona amministrazione, espressione di una realtà politica, può e deve diventare una nuova spinta per dimostrare che la fiducia concessa dai cittadini nei nostri confronti e nei confronti quindi del Partito democratico è ben riposta".

     

    Analisi del voto a oltre un mese di distanza. Come valuta la divisione fra le sezioni imprunetina (tutte "vinte" da Lazzerini) e quelle tavarnuzzine (tutte "stravinte" da Calamandrei)?

    "Credo che i cittadini, soprattutto nelle elezioni comunali, scelgono il loro sindaco, a volte a prescindere dalle loro idee politiche assolute, optando per quei candidati da ognuno meglio conosciuti sul territorio, identitari, vicini, credibili. La lettura che ne do io di questa differenziazione nasce da questo. Riccardo Lazzerini ad Impruneta ha una sua storia politica riconosciuta, una vita di rione e di associazionismo che lo hanno legato in modo indissolubile al capoluogo. Lo stesso può essere detto per Alessio Calamandrei per la realtà di Tavarnuzze e di Bagnolo, da cui è iniziata tutta la sua corsa fin dalle primarie".

     

    Scuola e servizi sociali: quali le priorità da oggi a fine anno?

    "Nella settore scuola dal giorno dopo la nomina sono tornata operativa riprendendo in mano quei percorsi che erano stati interrotti per le elezioni della nuova amministrazione. Stiamo affrontando proprio in questi mesi estivi il trasloco della scuola dell’infanzia dentro la scuola primaria Paolieri per la necessitàv di dover chiudere il plesso di via Roma a seguito delle infiltrazioni di acqua. E Sono comunque certa che tutta la riorganizzazione dei plessi scolastici del territorio sarà la priorità dell’intera giunta Calamandrei di questi prossimi cinque anni, come annunciato in tutte le occasioni della sua campagna elettorale. I miei obiettivi da salvaguardare? Un sistema scolastico efficiente che vede alla base una relazione costante e continua, costruttiva e pratica, con la dirigenza scolastica dell’Istituto Primo Levi e delle altre diverse realtà paritarie, un sistema caratterizzato da un’offerta puntuale di servizi, nonostante le nostre ben note criticità di bilancio, con un’attenzione agli studenti disabili e con un buon indice di integrazione degli studenti stranieri. Ma allo tesso tempo un sistema con una serie di nuovi problemi da affrontare: non soltanto quelli legati alla scarsità generale di risorse ma soprattutto per quanto riguarda la nuova criticità della dispersione scolastica, un segno del crescente disagio sociale e che allo stesso tempo ne è la causa. Chi lascia la scuola infatti non manifesta solo un disagio, ma è destinato a viverne anche di peggiori in futuro, perché abbandonando gli studi  diventerà poi più difficile entrare nel mondo del lavoro e stare nella società, visto che tra i banchi si sviluppano competenze anche sociali. Anche per questo motivo, la prima risposta al disagio sociale è proprio la scuola, perché è il luogo privilegiato per aggredirlo. Continuerò a concentrarmi sui progetti didattici complementari alla didattica, su nuovi percorsi da attivare con gli insegnanti per portare quanto più possibile la scuola ad interagire con il nostro territorio attraverso il coinvolgimento delle realtà associative con cui già in questi primi cinque anni abbiamo iniziato a collaborare, continuerò a concentrarmi sui servizi scolastici, dalla lista di attesa per gli asili nido che stiamo definendo in questi giorni e l’assegnazione conseguente dei buoni servizio alle famiglie. Mi preme ricordare anche che gli uffici stanno lavorando all’espletamento degli atti necessari per la gara per la nuova concessione della refezione scolastica, con cui saranno riviste le modalità di pagamento e la gestione dei buoni mensa. Per quanto riguarda la biblioteca, oltre alla nuova rimodulazione dell’orario di apertura durante il periodo estivo, sto già lavorando per la prossima edizione del ciclo di serate letterarie dedicate a scrittori e poeti imprunetini Imprunetachescrive, predisponendo le attività del sabato mattina con i bambini in partenza da ottobre oltre alla nuova edizione del Premio Letterario Chianti assieme ai Comuni del circondario".

     

    Veniamo al sociale…

    "Nelle politiche sociali mi sto addentrando un passo alla volta, per la complessità e la delicatezza dell’ambito di intervento: le persone, quelle più deboli e in difficoltà, dai minori, agli anziani, dalle non autosufficienze alle emergenze abitative e economiche. Quelle stesse politiche sociali che sono al centro del programma del sindaco e che si attuano attraverso una sussidiarietà, capace di comprendere le istituzioni, le famiglie, il volontariato, le imprese e i singoli cittadini. La storia del nostro paese è davvero ricca di umanità, di operoso orgoglio, di dignità, quindi per lo sviluppo ed il benessere dell'intera comunità, si tratta di lasciare spazio a quell'intelligenza sociale che Impruneta sa esprimere, con il Comune garante dei diritti alla persona. Con una consapevolezza e una responsabilità: scuola e sociale senza soldi non si fanno! Quando le questioni sul tavolo sono molte e tutte di rilievo il criterio per decidere mi auguro possa essere sempre quello di ascoltare le criticità “vere” ed esistenziali delle persone, non si tratta di dimenticare “qualcosa da fare” ma di non lasciare per strada nessuno".

     

    Che legislatura sarà? Prevede aperture verso Il Coraggio di Cambiare?

    "Sarà una legislatura molto difficile e intensa: le aspettative di tutti sono altissime, a livello di cittadini che hanno fatto una scelta di cambiamento e hanno confermato quanto annunciato già dalle primarie del nostro stesso partito, a livello di partito che si prepara ad una fase nuova, anche alla luce dell’intero dibattito nazionale che sta attorno e dentro al popolo democratico; le risorse saranno sempre meno, a tutti i livelli, dalle nostre casse comunali ai trasferimenti statali al taglio sul fondo sociale regionale, i bisogni, le necessità e i no da dire sempre di più; ovviamente questo non lo ritengo e non deve essere un alibi, ma ognuno di noi, il sindaco per primo e noi in giunta con lui, dovremo dare tanto. E spiegare molto. La freschezza di questa giunta quasi completamente nuova dovrà essere la dimostrazione, che unire gioventù ad esperienza, discontinuità e completamento, potrebbero essere la molla giusta per far fare un salto di qualità a questo paese. Sarà difficile anche per una generale insoddisfazione delle persone, per un clima complessivo di accuse, critiche verso i molti ritardi che ci portiamo da decenni, veleni diffusi, e per un’incomunicabilità generale che sta portando sempre meno incontri fisici di discussione e di scambio vis a vis e più dibattiti virtuali sui social network… . Io credo che il dovere di ognuno non possa essere solo quello di pensare male delle intenzioni altrui. Tutto ciò uccide la fiducia e paralizza qualsiasi sviluppo personale e sociale. Dovremmo tornare ad una collaborazione costruttiva affinché, mantenendo ruoli e responsabilità, differenze e divergenze, perché è vero che davanti ad un qualunque progetto o idea, si possa obiettare e criticare qualcosa ma in nome di un ottimo, ammesso che esista, non si può bloccare o denigrare o fermare il bene possibile e fattibile nell’immediato. Per quanto riguarda le aperture verso il Coraggio di Cambiare, nei mesi di ottobre e novembre quasi sicuramente si svolgerà il congresso del Pd. Il congresso elaborerà la linea politica del partito e darà sicuramente una risposta al quesito che mi avete posto. La risposta politica del congresso imprunetino sarà la mia risposta".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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