IMPRUNETA – C'è un mondo di dolore e di disperazione dietro le poche righe di cronaca che trovate qui di seguito.
Nella tarda mattinata di ieri, lunedì 14 gennaio, i carabinieri della Stazione di Impruneta hanno arrestato un cittadino italiano, classe 1983, residente a Impruneta, poiché aveva per l’ennesima volta maltrattato e aggredito la propria mamma, procurandole lievi lesioni.
La vittima, che in precedenza si era recata presso la Stazione dei carabinieri di Impruneta per denunciare i maltrattamenti subiti dal figlio, avvenuti nelle scorse giornate del 2, 10 e 11 gennaio, dopo essere stata nuovamente aggredita, ha richiesto l’intervento dei militari.
Che hanno fermato il 36enne dichiarandolo in stato di arresto per maltrattamenti in famiglia. Il rito direttissimo, concretizzatosi anch'esso nella giornata ieri, lo ha rimesso in stato di libertà con il divieto di avvicinamento alla madre nel raggio di un km.
Madre che ha contattato la redazione del Gazzettino del Chianti per raccontare, con discrezione e disperazione, quello che c'è dietro a una situazione drammatica come questa. Perché, da mamma, vuole che se ne conosca il motivo scatenante.
"Ho fatto il possibile e l'impossibile – ci racconta la donna, che ha perso il marito da tempo – Ha un disturbo bipolare diagnosticato da molti anni: non è cattivo, è malato. Il problema in casi come questi è far sì che si curi con regolarità".
"Se prende le medicine sta bene – racconta – e possiamo vivere una vita quasi normale, decente. Però smette subito, appena sente di stare meglio. E io devo pregare perché le strutture mi aiutino a far sì che si curi, ma è difficilissimo: da mamma mi sento di dirlo, sono sola di fronte a tutto questo".
E' una storia di una tristezza profonda. Di paure. Di dispiacere. Di finestre, vetrate, televisioni rotte.
Di una mamma che è stata costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso. E poi, esasperata e impaurita, ha chiamato i carabinieri: "In casa insieme non potevamo più stare".
di Matteo Pucci
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