IMPRUNETA – “Il 29 marzo, ultimo consiglio comunale utile prima dello stop per le imminenti elezioni amministrative, il consiglio imprunetino ha approvato con grave ritardo e con i soli voti della maggioranza la variante generale al Piano Strutturale (PS). Tuttavia, senza la successiva approvazione del Piano Operativo Comunale, tutte le previsioni contenute nel nuovo PS non potranno avere alcun seguito”.
Inizia così la riflessione pubblica sul tema-urbanistica da parte del candidato sindaco della lista Voltiamo Pagina Impruneta, Matteo Zoppini.
“Per quanto riguarda le schede di trasformazione esterne al perimetro urbanizzato – prosegue – (14 aree che possono essere oggetto di trasformazioni urbanistiche) abbiamo sottolineato con opportune osservazioni l’incoerenza della maggioranza che, da una parte, prevede il recupero degli stabilimenti della ex fornace Sannini-Chiti al Ferrone e della ex Fornace Impruneta alle Sibille con cambio della loro destinazione d’uso. E, dall’altra, prevede un nuovo insediamento produttivo di 3.000 mq nella stessa area e precisamente nella ex cava del Ponte di Cappello (area addirittura interessata da una frana)”.
“La motivazione per la quale non siamo d’accordo di prevedere, in quel luogo, questo nuovo insediamento – spiega Zoppini – è semplice e facilmente comprensibile. E’ assurdo prevedere nuovi insediamenti nel settore del cotto quando contemporaneamente si cambia la destinazione d’uso dei capannoni dismessi delle due ex fornaci”.
“Un altro argomento rilevante che ha visto nettamente contrari i consiglieri di opposizione – prosegue Zoppini – riguarda le due osservazioni che sono state presentate dal segretario della sezione del Pd Impruneta Centro. In esse si richiama come indicazione strategica il Progetto di piazza Buondelmonti, che nel 2006 vinse il concorso internazionale. E’ veramente deplorevole che la maggioranza abbia voluto inserire questa previsione nonostante che i professionisti incaricati di redigere il Piano Strutturale avessero respinto tale richiesta”.
“Ricordiamo anche – sono ancora parole di Zoppini – che i costi complessivi dal 1995 al 2010 per le varie progettazioni e riqualificazioni urbanistiche, insieme ai convegni, alla consulenza, alla gara internazionale e alla Commissione Tecnica Scientifica, determinarono una spesa complessiva di più di 250.000 euro, per arrivare a produrre una sciocchezza di progetto che il Pd Impruneta Centro vuole riesumare”.
“Sottolineiamo anche – rilancia – che nessuna nuova localizzazione è stata prevista dal nuovo PS per un nuovo plesso scolastico nel capoluogo. Rimane pertanto un’unica localizzazione, quella ai Sassi Neri, dove sono stati rinvenuti livelli anomali di metalli pesanti ed amianto. Che rappresenta la dimostrazione plateale della disastrosa politica dell’attuale amministrazione per quanto riguarda l’edilizia scolastica”.
“Né la lista di Riccardo Lazzerini né quella di Matteo Aramini – conclude Zoppini – espressioni entrambe della maggioranza che ha governato negli ultimi dieci anni, hanno fatto alcun cenno nei loro programmi alla questione dei Sassi Neri e alla necessità di risistemare lo stato dei luoghi dopo gli inutili scavi per la bonifica bellica: dopo aver creato il danno, adesso provano a far finta che non esista”.