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lunedì 7 Luglio 2025
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    “Eravamo giovani in quarantena”: progetto per la memoria della pandemia a Impruneta

    Per lasciare una traccia indelebile di quello che stanno vivendo nelle loro case: come funziona

    IMPRUNETA – Il progetto “Eravamo giovani in quarantena”, ideato dall'assessore alle politiche giovanili, istruzione, biblioteca e sport del Comune di Impruneta, Sabrina Merenda, vuole lasciare una traccia indelebile di quello che i più giovani stanno vivendo oggi nelle loro case, durante l'emergenza imposta dal Coronavirus.

     

    Dalla convivenza in famiglia alle relazioni con l’esterno, dagli affetti più cari, talvolta lontani, alle attività di tutti i giorni, svolte in modalità virtuale come andare a scuola o vedere gli amici: tutto diviene un patrimonio intimo delle coscienze, dal valore storico ed etico, che merita di essere fissato nella memoria collettiva.

     

    A futura memoria perciò, si desidera creare un archivio di testimonianze di giovani e giovanissimi di Impruneta, dagli 11 ai 27 anni, riferite a questo particolare periodo, che ha costretto tutti ad adattare l'usuale stile di vita a ritmi più lenti, a fare i conti con l’isolamento, la noia e la voglia di movimento, cercando nuove soluzioni in attività creative, più o meno geniali, e che magari hanno concesso la possibilità di riflettere e pensare con più intensità.

     

    L'obiettivo è quello di realizzare un progetto unico nel suo genere, in grado di fare parlare in eterno i giovani del territorio, proprio perché il progetto sarà collegato all’importante archivio Storico di Impruneta, nato nell'epoca precedente l'unificazione d'Italia, insieme alla biblioteca dove è conservato il famoso Fondo Maria Maltoni, con i quaderni e i diari del territorio.

     

    Così, per l'assessore Sabrina Merenda, sarà proprio la maestra di San Gersolè a fare simbolicamente da madrina a "Eravamo giovani in quarantena".

     

    L’assessore così ha immaginato questo progetto: “Ognuno può contribuire raccontando l’esistenza stravolta di questi mesi, la resilienza che ne è scaturita, magari l'impegno nel volontariato, come avete affrontato lo studio, il distacco dallo sport, il rapporto con gli altri a distanza, la reclusione doverosa in casa con la famiglia, il pensare ai nonni esposti al contagio più di altri, i libri letti che vi hanno aiutato, le paure veicolate da Tv e social, l'incertezza verso gli esami di ogni tipologia, la Maturità, e infine la percezione della Legge e del senso civico, il rapporto con la scienza e la sanità, la mancanza del contatto con la natura".

     

    E continua: “Vi prometto che le lettere le leggerò tutte personalmente, tra un dovere e un impegno di questo periodo come amministratrice, e poi le metterò via, le custodirò finché finalmente potremo fare una bellissima presentazione pubblica in grado di rendervi onore. Così facendo desidero insegnarvi il valore della conservazione e il fatto che ciascuno di noi può costruire un pezzo di Storia e umanità anche quando sta fermo… – Non siete fermi, siete esseri in movimento. Aiutatemi, partecipate ragazzi numerosi, costruiamo un nuovo capitolo della Storia, la storia siete voi!".

     

    L'assessore chiede l'aiuto di tutti nel divulgare l'iniziativa, e anche il coinvolgimento del mondo dello sport, della scuola, degli insegnanti, della biblioteca e di tutti i giovani e le associazioni sul territorio.

     

    Come avverrà la raccolta delle testimonianze? Dalle scuole medie in poi – che siano ancora studenti o meno – agli adulti del futuro si chiede di inviare la loro lettera via e-mail ad un indirizzo specifico di posta elettronica creato per l'occasione e già attivo, in italiano oppure in un’altra lingua.

     

    Ogni lettera sarà letta personalmente dall'assessore la quale, a conclusione di questo triste periodo di pandemia, costruirà un evento ad hoc, un reading in biblioteca probabilmente, chiamando ogni singolo ragazzo con le proprie famiglie. Durante la Cerimonia di restituzione e confronto, tutte le lettere stampate (ma anche su un supporto in formato digitale) verranno chiuse in una specie di Scatola del Tempo, con inserita una targhetta con l’iscrizione "Eravamo giovani in quarantena, 2020 Impruneta – Fondo Storico”.

     

    Al suo interno ci sarà anche una lettera scritta dall'assessore con la richiesta di conservazione del prezioso materiale.

     

    Tutto questo verrà conservato in biblioteca e potrà poi entrare nell'Archivio Storico, ricordando ogni nome e riflessione dei giovani partecipanti.

     

    Qui tutte le info e la liberatoria.

    di REDAZIONE

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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