Alla fine quelle che si svolgeranno domenica 7 aprile all'Impruneta saranno delle primarie in vero e proprio stile americano. Il Partito democratico infatti andrà a scegliere il suo candidato sindaco per le amministrative di fine maggio fra due candidati come primo cittadino… e due candidati vice.
Un po' come negli Stati Uniti, in cui si vota il "ticket" di presidente e vice presidente, qui all'Impruneta si potrà fare lo stesso: da un lato con Alessio Calamandrei e Joele Risaliti, dall'altro con Marco Pistolesi e Francesca Buccioni.
E se in questi giorni ha fatto scalpore il ritiro dalla corsa di Risaliti, andato poi a sostenere Calamandrei (clicca qui), dall'altro lato per la prima volta è stato fatto ufficialmente il nome di Francesca Buccioni (clicca qui). Proprio da Pistolesi, che l'ha indicata come vicesindaco in pectore.
Buccioni, attuale assessore allo sviluppo e alla formazione, che in questi roventi mesi di campagna elettorale non ha mai parlato. E che oggi scioglie le sue riserve, scende in campo convinta al fianco di Marco Pistolesi. E sul Gazzettino ne spiega i motivi.
"E’ vero- ammette confermando che molti le hanno anche consigliato di tenersi fuori fino all'ultimo – che sarei potuta restare sull’Aventino nel clima che si sta delineando in questi giorni e salire poi sul treno del vincitore all’ultimo momento. Tanti mi dicevano che impegnarmi da subito sarebbe stato un errore. Alla fine avrei potuto prendere anche altre strade. La mia scelta di scendere in campo, invece, è stata meditata, ponderata e riflettuta a lungo. E’ stata una scelta di coerenza e non di utilità. Il resto lo faranno gli elettori con le loro indicazioni di voto, alle primarie prima e alle elezioni amministrative di maggio. Fa parte del mio dna da sempre, il ricercare non le situazioni più facili ma quelle in cui credo e che intendo portare avanti. Ritengo che questo sia il mio compito. Poi, ripeto, i cittadini sceglieranno".
"Ci sono tre candidati a sindaco – prosegue riferendosi a Calamandrei, Risaliti e Pistolesi – ad oggi due, che hanno deciso di impegnarsi in prima persona per cambiare le cose, che io conosco molto bene e di tutti e tre non posso che dire: sono giovani, corretti, molto presenti sul territorio. Per quanto mi riguarda credo che ci siano davvero dei momenti in cui non possiamo fare a meno di metterci in gioco. Noi, quelli della mia generazione, che hanno e abbiamo il futuro nelle nostre mani".
"Parliamo sempre di rinnovare la politica – continua – e di giovani come slogan pubblicitari, di facce nuove da stritolare poi nei meccanismi della politica, di quote per le donne ma che queste siano valide o meno alla fine interessa a pochi.Ma in questi ultimi giorni ad Impruneta si parla anche di “discepoli”, di chi manovra nell’ombra, di scelte da soviet, di “regimi totalitari”… . Io non ci sto. Io intendo solo continuare a portare il mio mattoncino, non sfruttando posizioni di comodo né privilegi auspicabili ma impegnandomi in un progetto di cui mi sento parte, provando a offrire il mio contributo al mio paese, dove sono nata, vissuta in questi miei 35 anni e impegnata in diverse forme di associazionismo e di volontariato fino all’impegno politico".
Sul rischio di "balcanizzazione" delle primarie imprunetine, di resa dei conti, Buccioni è chiara: "A chi mette già le etichette di una lotta interna tra Renzi e Bersani mi sento in tutta onestà di rispondere che io vorrei si ricominciasse invece a parlare del Partito democratico delle sue origini. Quel Partito democratico descritto da Veltroni nel 2007 in quelle sue prime primarie che hanno segnato una diversa era partitica e politica in Italia: una nuova stagione per fare un’Italia nuova. Alla luce di quel momento storico, che mi ha fatto avvicinare per la prima volta alla politica sull’onda di quell’entusiasmo e di quella credibilità, un appello lo vorrei fare anche e soprattutto al mio Partito democratico di Impruneta".
Un appello che parte da una constatazione: "Queste primarie ci dimostrano che un vero rinnovamento è in atto. Dentro e attorno a noi. Due sono i giovani sul palcoscenico, con le loro idee e le loro caratteristiche personali, che portano con sé anche altri giovani. Pochi? Dirà qualcuno. Non pochi, mi sento di dire io se già quattro sono i nomi alla ribalta in questi giorni sulla cronaca. La gioventù, poi, non è solo un fattore puramente anagrafico ma riguarda una realtà di uomini e donne differenti da coinvolgere e da rendere parte integrante di un percorso. Mi auguro che il Pd sappia cogliere questa sfida: non mettere davanti questi candidati come punte magari di altre divisioni interne ma in una logica democratica vera, dove ci si confronta sulle idee, ci si ascolta, si portano avanti percorsi e progetti, si cerca la partecipazione e dove poi però alla fine si decide. Anche con i numeri e con una votazione, se necessario".
Perché non serve aria nuova solo in Comune, ma anche nelle stanze del Pd: "Non solo l’amministrazione ma anche la dirigenza del partito ha bisogno di un vento nuovo: il contributo di tutti è importante e necessario. Nel Comune e nel partito stesso. Non vorrei che il clima sano e responsabile dello strumento delle primarie sia fagocitato perché le energie coinvolte sono e dovranno essere determinanti anche dopo".
Poi spiega perché ha "scelto di entrare nella squadra di Marco Pistolesi". "Perché – dice Buccioni – ho avuto un’esperienza di cinque anni in giunta con lui e secondo la mia analisi ritengo Marco il più preparato dei candidati per questo ruolo, considerando le difficoltà che si troverà ad affrontare la nuova amministrazione nel gestire al meglio il nostro territorio in un contesto generale di incertezza e di grossa criticità economico-finanziaria. La stima che Marco mi ha riservata proponendomi di fare questo eventuale nuovo percorso insieme, mi porta a ribadire che il mio impegno, come lo è stato già in questi ultimi 5 anni di assessorato, è quello di mantenere gli impegni presi al di fuori di correnti e correntucce, pronta a prendere atto delle decisioni dei cittadini, con i quali mi auguro possa continuare quel clima di confronto, rispetto, disponibilità e collaborazione iniziato, ricercato e auspicato".
"Il mio apporto al lavoro di Marco Pistolesi – dice – non possono che essere il mio entusiasmo, la mia responsabilità, l’onere delle scelte e la competenza acquisita e conquistata sul campo in questi 5 anni, dove, vi assicuro, la prospettiva che mi è stata offerta di vedere famiglie e territorio attraverso la scuola e la formazione è stata davvero inusuale ma densa di piani di lettura incredibili. Una visione che non mi ha risparmiato di farmi conoscere le difficoltà sociali, economiche e culturali di più del 50% del nostro Paese: la vita reale di ogni giorno dei miei concittadini con le diverse priorità da affrontare".
"Porto come contributo anche la mia convinzione sulla forza del cambiamento – conclude Francesca Buccioni – che a noi cosiddetti giovani viene richiesto, e che ancora mi porta a riferirmi a Veltroni. Una forza libera da ideologismi, libera dall’obbligo di apparire di volta in volta moderata o estremista per legittimare o cancellare certe scelte. Io sono più abituata a confrontarmi sugli incontri che sulle separazioni, più sugli interessi generali che sulle valutazioni del tornaconto dei singoli o dei protagonismi personali. Continuo a credere in una politica della cosa pubblica sincera, pragmatica, ancorata ai suoi valori, non ideologica. E che contribuisca a voltare pagina. Una politica che è e deve essere contrapposizione aperta, ma reale, netta, onesta e trasparente tra programmi e soluzioni".
di Matteo Pucci
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