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domenica 6 Luglio 2025
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    Opera Pia, si infiamma la battaglia politica. Il sindaco Calamandrei: “Le falsità dell’opposizione”

    "In una pandemia da oltre 110mila morti nessuno ha dato merito a una struttura dove è andato tutto bene, grazie al lavoro, ai controlli e alle procedure"

    IMPRUNETA – Sull’Opera Pia Vanni, in particolare sulla sua gestione degli immobili della Fattoria Alberti, le opposizioni stanno portando avanti da tempo una battaglia politica.

    E’ di ieri, ad esempio, l’ultima presa di posizione, da parte del consigliere di Fratelli d’Italia Matteo Zoppini, presidente della Commissione di Controllo e Garanzia, che ribadisce che l’Opera Pia e i suoi organi amministrativi sono “soggetti a controllo comunale”.

    # Zoppini (Fratelli d’Italia): “Il Ministero conferma che Opera Pia è soggetta a controllo comunale”

    “Ormai da mesi – stavolta a prendere la parola è il sindaco di Impruneta, Alessio Calamandrei – si evince come ci sia un “accanimento terapeutico” da parte delle opposizioni, nei confronti dell’Opera Pia Vanni. Premesso che nessun componente il consiglio attuale, tantomeno il presidente, percepisce un solo centesimo di indennità, (così non era fino al 2013 quando l’indennità era comparata a quella del sindaco), ma anzi devono stipulare un’assicurazione professionale a proprie spese, sarei curioso di sapere in quanti sarebbero disponibili a svolgere certe mansioni di responsabilità solo per il bene del lascito testamentario dei Vanni, assistere i “nostri vecchietti”, e gestire il patrimonio dell’Opera Pia Vanni”.

    “Sono ormai passati 15 mesi da quando questa pandemia si è fatta conoscere – prosegue il sindaco – con oltre 110.000 morti in Italia. Tutti conosciamo le vicende e le stragi che sono avvenute all’interno delle strutture Rsa, ed il fatto che all’Opera Pia sia andato tutto bene, è un fatto che tutti hanno dato per scontato, non attribuendogli il valore che meritano, grazie all’applicazione ferrea dei protocolli, ed un controllo certosino delle procedure”.

    “Dico questo – rimarca – perché in una situazione del genere, oltre alla centralità indiscussa della cura dei “nostri vecchietti”, tutto deve passare in secondo piano. E lo dico convintamente. Quindi approfitto nuovamente per ringraziare tutti gli operatori dell’Opera Pia, dal presidente, al consiglio, alla direttrice, al personale infermieristico, di assistenza, amministrativo, e tutti coloro che lavorano all’interno della struttura”.

    “Venendo a noi – continua Calamandrei – da sempre, (escluso l’anno scorso per ovvi motivi) l’Opera Pia Vanni presenta il proprio bilancio gestionale e sociale all’intera amministrazione comunale, con la convocazione della Commissione Consiliare 1 Affari Generali anch’essa presieduta da un membro delle opposizioni. L’impuntatura da parte delle opposizioni sulla Commissione controllo e garanzia è l’ennesima forzatura e strumentalizzazione sulla questione”.

    “Tant’è – e qui Calamandrei risponde per le rime – che risulta palesemente falso quanto affermato dal consigliere Zoppini, quando dice che “il ministero dell’interno al quale ci eravamo rivolti ci ha dato ragione: l’Opera Pia Vanni è sottoposta al controllo del comune e la commissione competente è quella controllo e garanzia”. La risposta del Ministero dice espressamente: “In assenza di specifiche disposizioni contrarie al comune, la Commissione controllo e garanzia appare legittimata a vagliare i bilanci dell’ente”. Conclude altresì: “In ogni caso, è demandata alla diretta valutazione dell’Ente locale l’interpretazione delle norme di cui si è dotato, individuando eventualmente altri organismi a cui sia o possa essere affidata la competenza in parola”. Quindi, considerando che negli ultimi 18 anni, a seguito anche della revisione statutaria e regolamentare del consiglio comunale, la Commissione controllo e garanzia fu convocata una sola volta nel 2015 e poi ritirata, e solo negli ultimi mesi già 3 volte, si capisce bene la forzatura che si vuole fare sull’utilizzo di questo strumento, che seppur legittimo, è utilizzato in maniera impropria e strumentale”.

    “E per me la questione si chiude qui – riprende – Ma non solo; si è cercato di entrare nel merito non tanto del controllo di bilancio o di indirizzi programmatici, ma anche su questioni giuridico-legali di natura privatistica fra l’ente Opera Pia Vanni nei confronti di terzi, generando anche il sospetto di portare questioni private in un contesto istituzionale. Questioni queste che non possono e non devono assolutamente coinvolgere l’amministrazione comunale!”.

    “Rimanendo “sull’accanimento terapeutico” delle opposizioni nei confronti dell’Opera Pia Vanni – accusa – basta vedere la risonanza mediatica che hanno voluto dare alla caduta di una tegola in via Paolieri. Legittimo sia chiaro, ma come mai non hanno attenzionato il distacco di parte del cemento della Siena-Firenze (con danni ad un autovettura in transito e forte spavento per il conducente), nei confronti di Anas? Forse perché in quel caso la battaglia sarebbe da fare insieme a tutta la maggioranza per il bene comune della collettività?”.

    “Un vecchio adagio – conclude Calamandrei – recita: “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”…”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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