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mercoledì 20 Agosto 2025
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    Opera Pia Vanni, la FP Cgil indice stato di agitazione: “Intollerabili carenze di personale, rischi per lavoratori e utenti”

    Fp Cgil Firenze contro la cooperativa che fa slittare l'incontro in Prefettura per la conciliazione: "Situazione insostenibile"

    IMPRUNETA – Si doveva tenere ieri mattina, martedì 19 agosto, l’incontro richiesto dalla FP Cgil alla Prefettura di Firenze “per avviare i tentativi di conciliazione a seguito della proclamazione dello stato di agitazione dell’8 agosto da parte dei lavoratori e delle lavoratrici – addetti alle pulizie, ADB, OSS, educatori, infermieri, fisioterapisti – impiegati nel servizio in appalto presso APSP (azienda pubblica di servizi alla persona) Opera Pia “Vanni” di Impruneta, ora gestito dalla Cooperativa Elleuno”.

    “L’incontro non è avvenuto a causa della richiesta di rinvio unilaterale da parte della cooperativa – fa sapere la FP Cgil – Scelta che non riteniamo rispettosa dato il frangente così critico, ed è stato posticipato a lunedì 25 agosto”.

    “Il cambio di appalto – spiega il sindacato – sin dalla stesura del bando ha fatto emergere delle forti criticità, e ha visto sin da subito più comparti della Cgil Firenze attivarsi per avviare un percorso con Opera Pia “Vanni” che porti alla reinternalizzazione del servizio”.

    “Con l’obiettivo – viene aggiunto – di garantire stessi diritti e stesso contratto a tutti i lavoratori e lavoratrici. E, in definitiva, continuare ad assicurare qualità e continuità ad un servizio rivolto ad un’utenza complessa, fragile ed anche estremamente eterogenea, affetta da demenza senile, Alzheimer, infermità e malattie terminali”.

    “La struttura infatti – precisa la FP Cgil – arriva ad accogliere nei servizi in appalto fino a 75 ospiti, attualmente assistiti da soli 24 operatori tra OSS e ADB”.

    “A circa tre settimane dall’avvio del nuovo appalto – si evidenzia – la Cooperativa Elleuno non è riuscita a impiegare tutti gli operatori necessari per portare avanti il servizio in appalto, esteso dal primo agosto anche al livello 2 mattina e pomeriggio”.

    “E nonostante il tempo passato – prosegue il sindacato – si continua a rilevare una carenza importante di personale addetto all’assistenza. Tanto che la matrice del turno produce un debito orario che supera di gran lunga il numero massimo di ore settimanali lavorabili previsto dalla normativa, mettendo seriamente a rischio la tutela della salute e sicurezza di lavoratrici e lavoratori”.

    La FP Cgil Firenze giudica tale situazione “non tollerabile e non prorogabile date le condizioni di lavoro non coerenti agli standard qualitativi previsti e dovuti in questo delicato servizio”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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