IMPRUNETA – Lascia passare poche ore e poi replica subito alle accuse lanciate da Obbiettivo Comune (clicca qui per leggere l'articolo): perché Alessio Calamandrei, sindaco di Impruneta da undici giorni, sa benissimo che la piazza di Tavarnuzze sarà la sua prima linea del fronte.
Finora in campagna elettorale (e nei giorni seguenti al voto) ci si è arrovellati sul progetto, sulla riqualificazione del Birillo, della vecchia stazione del treno. Dalla prima mattina in cui inizieranno i lavori però si aprirà tutto un altro ambito: quello dei disagi e delle proteste con le ruspe in movimento. Un classico.
"La cantierizzazione – dice Calamandrei risponendo a Piero Vannicelli Casoni, capogruppo di Obbiettivo Comune, e al coordinatore della lista Leandro Galletti – parte proprio dai parcheggi lungo la Greve. Non si chiude certo la piazza senza i parcheggi".
"Bastava che Obbiettivo Comune – prosegue – così come hanno fatto altri gruppi, prendesse almeno visione del progetto. Sul mercato la prova generale di spostamento è andata molto bene (nella foto). In 40 anni non era mai stato spostato un banco. Ovvio che all'inizio ci saranno delle piccole modifiche da effettuare, ma mi ritengo molto soddisfatto del lavoro svolto. Fare la prova generale ha comportato una visione diretta che spesso sulle carte diventa difficile".
"La viabilità – dice ancora il sindaco – è già stata studiata creando il senso unico, quando sarà chiusa la strada, di via Montebuoni da via Gramsci verso la piazza. Dire che non si è pensato o non si è provveduto a certe cose genera un clima non certo di collaborazione, così come invece da tempo e da più parti è stato detto".
Perché, ammette Calamandrei, "tutto rientra nel gioco delle parti, opposizione e maggioranza, voglio sperare che quanto dichiarato sia semplicemente una svista".
di Matteo Pucci
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