La polemica è esplosa, fragorosamente, il giorno prima di Pasqua. Un sabato agitato per il garante delle primarie del Pd di Impruneta, Claudio Guardi, chiamato a verificare se uno dei due candidati, Marco Pistolesi, abbia davvero infranto il codice di autoregolamentazione delle primarie del Pd in Toscana.
Motivo del contendere una "vela" (la vedete in foto) con la quale Pistolesi ha deciso di fare propaganda per la sua candidatura. Cosa che ha fatto andare su tutte le furie il comitato a sostegno dell'altro candidato, Alessio Calamandrei, che ha chiesto ufficialmente a Guardi di verificare se il codice di autoregolamentazione non sia stato infranto. Ed eventualmente quali siano le sanzioni.
Codice che al comma 2 dell'articolo 4, per quanto riguarda le pubbliche affissioni, sarebbe abbastanza chiaro nel non ammettere l'uso delle vele: "È ammessa – vi si legge – l’affissione in luoghi pubblici esclusivamente di manifesti 70×100 o locandine, diretti a promuovere la candidatura o le iniziative di singoli purché negli spazi e con le modalità previste dalla normativa vigente".
Una violazione questa che, se accertata e confermata, potrebbe portare a esiti clamorosi. Poiché lo stesso codice di autoregolamentazione al suo articolo 7 recita che "la violazione del presente regolamento, con particolare riferimento agli art. 3; 4; 5, da parte di ciascun candidato, comporta l’esclusione dalle primarie e/o la decadenza in caso di elezione". E l'articolo violato sarebbe proprio… il numero 4.
"Ho ricevuto la segnalazione – dice Guardi al Gazzettino – e mi sto mettendo in contatto con i livelli provinciali del partito per effettuare le verifiche del caso".
Ma è lo stesso segretario metropolitano del Pd Patrizio Mecacci a dire al Gazzettino che "quel codice di autoregolamentazione valeva per le primarie a livello nazionale. Se il Pd di Impruneta voleva darsi delle regole in quel senso avrebbe dovuto approvarne uno locale. Tanto che, ad esempio, le vele sono già state utilizzate da uno dei candidati che hanno concorso alle primarie di Campi Bisenzio. E poi quello che importa è che alla fine le spese dei due candidati siano improntate alla massima sobrietà".
di Matteo Pucci
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