IMPRUNETA – "L'Ente Festa dell'Uva intende ufficialmente smentire la composizione della giuria dell'89esima Festa dell'Uva, pubblicata per un presunto errore di redazione dal quotidiano La Nazione in data odierna, a margine dell'articolo firmato dal collega e stimato giornalista Leandro Giani".
La nota arriva dopo che all'apertura dei quotidiani, stamani, su La Nazione appunto, nell'articolo "Festa dell'Uva, l'ora delle polemiche", nel finale veniva data comunicazione della composizione della… giuria!
Niente, ovviamente, di più falso: la giuria infatti è rigorosamente anonima, composta da regolamento da dieci persone (quest'anno erano otto per la defezione all'ultimo minuto di due giurati) selezionate da un notaio al di fuori delle province di Firenze e Prato.
Una precisazione, quella dell'Ente, che oltre a "sollevare" dall'onere coloro i cui nominativi sono contenuti nell'articolo (compreso il direttore del Gazzettino del Chianti Matteo Pucci e, addirittura, il sindaco di Impruneta Alessio Calamandrei), mira a rendere più accurato un ambito, quello della giuria, da sempre molto delicato.
Ma come mai questo errore? L'Ente Festa dell'Uva lo spiega così: "Detta giuria era stata organizzata da Il Gazzettino del Chianti e delle colline fiorentine, e composta dai soggetti citati per la scelta del peposo migliore durante il "Peposo Day", che si è svolto domenica 13 settembre".
"Pertanto – concludono – non ha niente a che vedere con la rosa di nomi dei giurati selezionati da un apposito notaio per la valutazione delle sfilate durante l'89esima Festa dell'Uva".
di Redazione
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