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venerdì 13 Settembre 2024
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    Polemiche Ente Festa dell’Uva: il presidente Paolo Vermigli a ruota libera

    "Io sto mantenendo gli impegni, altri invece mettono solo ostacoli. Mi erano state fatte promesse non mantenute"

    IMPRUNETA – "Sono totalmente a posto con la coscienza e con quanto ho promesso di fare quando mi hanno chiesto la disponibilità a ricoprire questo ruolo. Mi hanno preso per gli obbiettivi sui quali ci siamo accordati, e li stiamo raggiungendo. Se invece vogliono altro, non c'è problema…".

     

    Il presidente dell'Ente Festa dell'Uva, Paolo Vermigli, reagisce con veemenza alle polemiche che in questi giorni pre-Fiera stanno serpeggiando all'Impruneta.

     

    Il "malcontento" nei confronti dell'Ente Festa dell'Uva

     

    Tutto nasce dall'ormai "famoso" bar-pizzeria che verrà gestito assieme da Fornaci, Pallò e Sante Marie per la Fiera di San Luca, mentre il Sant'Antonio si è chiamato fuori e allestirà il proprio bar, aprendolo quando avrà le forze.

     

    Una decisione che è stata una sorta di detonatore per un malcontento nei confronti della gestione dell'Ente, che da tempo serpeggiava. E che lo stesso Vermigli non nasconde di aver percepito a più riprese: ma tiene botta e dice tutta la sua verità.

     

    Il bilancio della Festa dell'Uva 2016

     

    "Io credo che la Festa abbia ottenuto quello che ci eravamo prefissati – dice Vermigli – ovvero una novantesima edizione che la portasse ad essere più conosciuta. E questo è stato fatto. Il Sant'Antonio meritava di vincere e non ci sono state contestazioni: da quando ci sono io peraltro i verdetti della giuria non sono mai stati messi in discussione…".

     

    "Ho cercato – spiega – di ridare quella verve che c'era negli anni Cinquanta, portando la madrina (che fino all'ultimo istante avrebbe dovuto essere Martina Stella ma purtroppo non ce l'ha fatta): una tradizione da ripetere anche nel prossimo futuro. Anche la sfilata dei calcianti è stata secondo me interessante, visto che hanno i colori dei nostri rioni e collegano una realtà come Impruneta con quella di Firenze; abbiamo fatto un libro apprezzato da molti, una mostra che si prorogherà anche per la Fiera…".

     

    "Il bar-pizzeria a tre? Per me i rioni erano tutti d'accordo"

    "Cosa mi ha dato fastidio in questi giorni? Spesso – risponde – su certe notizie si corre solo il rischio di fare un gran frastuono. Tutto quello che è stato detto all'interno dell'Ente si sapeva, tutta questa confusione si poteva risparmiare".

     

    "Malcontento da parte di alcuni? Per me non è così – replica – Si è tentato di non creare questo precedente, ma già sulla partita femminile fra i rioni il Sant'Antonio non è riuscito a presentare la squadra. Fin dall'inizio hanno detto che non avevano le forze".

     

    "Ci siamo incontrati – ricostruisce Vermigli – e abbiamo detto: ognuno fa per sé oppure si prova a fare qualcosa insieme? E' giusto che se vogliamo crescere in determinati contesti si faccia gruppo. E i rioni mi sembravano tutti sereni, dicendo che il Sant'Antonio farà il bar e aprirà quando può. Mi sembrava che tutto questo fosse abbastanza normale. Se poi dietro di me e quando se ne vanno escono parole diverse è un altro discorso".

     

    "Io ho rispettato la mia parola. Altri no"

     

    Vermigli poi torna indietro di due anni. E lo fa con parole pesanti: "Quando ho dato la mia disponibilità avevo dettato delle condizioni. Che non sono state rispettate. Quello che ho promesso io lo faccio, quello che dovrebbero fare altri non viene fatto. Io ho sempre detto di non avere una disponibilità di tempo pazzesca: voglio una persona accanto che mi possa supportare, a nome mio. E questa persona non l'ho mai avuta".

     

    "Non mi voglio occupare di finanze – prosegue – E su questo invece mi hanno dato un cassiere corretto e professionale come Roberto Boddi. Un altro in gamba che mi sta a fianco è Giacomo Fossati, ma anche lui spesso è in giro per lavoro. Ho sempre detto che tutte le scartoffie, quello che riguarda l'iter burocratico, non sono un mio compito, non è quello che deve fare un presidente. E i rioni hanno sempre detto che se ne sarebbero occupati loro, così come della bigliettazione".

     

    "Io ho lottato per una Festa che ha rischiato di saltare"

     

    Non nasconde nulla Vermigli: "Io ho lottato per farla la Festa dell'Uva, che ha rischiato di saltare: il primo anno per il problema della panchina, che ho risolto incontrando avvocati su avvocati; poi, quest'anno, per il braccio di ferro con chi controlla che tutto sia in ordine".

     

    "Abbiamo fatto un grande lavoro in ambito della sicurezza – rimarca – mentre qualcuno l'ha vissuto in modo… molto strano. L'assenza dei bagni chimici che ha rischiato di far saltare la sfilata? I presidenti dei rioni si erano scordati di farli arrivare…".

     

    "Io la Festa voglio farla crescere, mentre altri…"

     

    "Vogliamo farla crescere la Festa dell'Uva? – domanda Vermigli – Ci proviamo. Lo scorso anno siamo andati all'Expo a Milano, al TG1 in prima serata, abbiamo avuto molti riscontri a livello di comunicazione. Quest'anno più o meno abbiamo fatto altrettanto un buon lavoro".

     

    "Il rammarico mio è questo – ammette – Mi sono preso il compito di cercare di far crescere questa Festa. Quest'anno ad esempio volevo fare un grande evento il sabato sera, "Aspettando la Festa dell'Uva", con grandi nomi, ma mi hanno bocciato tutto. Cosa vuol dire fare le prove la sera dopo cena a quel modo? Si potrebbe farle nel pomeriggio, negli stessi orari in cui i rioni pioi sfileranno, e la serata la dedichi a un grande evento che può far entrare anche soldi".

     

    Poi lancia un'accusa destinata a lasciare il segno: "Non vogliono crescere, guai portare delle novità. Abbiamo l'opportunità di avere la più vecchia Festa dell'Uva d'Italia, una Fiera millenaria. Non è la seconda sfilata che può risolvere un bel nulla. Basterebbe collegare Festa dell'Uva e Fiera di San Luca (e l'associazione Fiera era disponibile): settembre e ottobre diventerebero uno spettacolo all'Impruneta, ci sarebbero grandi risvolti anche da punto di vista turistico ed economico".

     

    "Le condizioni che ho posto rimangono inalterate"

     

    "Le condizioni che ho posto rimangono quelle – annuncia Vermigli – e tutto quello che riguarda quello che io non dovrei fare… non mi tocca nemmeno. Se mi hanno preso per gli obbiettivi sui quali ci siamo accordati bene. Se invece vogliono altro non c'è problema: gli impegni che ho preso li sto portando avanti".

     

    "E' stato un settembre faticosissimo – conclude il presidente – in cui ho fatto una corsa ad ostacoli nella quale, ogni giorno, qualcuno mi metteva un'asticella sempre più alta di fronte".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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