IMPRUNETA – Chiudere, ogni tanto e quando possibile, i centri storici del comune di Impruneta (capoluogo e Tavarnuzze) per rivalorizzare i centri storici di Impruneta e Tavarnuzze, nell'intento di creare un'atmosfera di proficuo attivismo sociale ed economico all'interno di un processo culturale.
In che modo? Se lo chiede Riccardo Lazzerini, capogruppo in consiglio comunale del CDC, che parte dal presupposto secondo cui "per creare comunità c'è bisogno di ricostituire un centro d'aggregazione vivibile, libero dal traffico con la priorità di donare nuovo slancio agli esercizi commerciali e tornare ad essere attrazione turistica per stranieri ed abitanti dei comuni limitrofi".
"Dobbiamo invertire la tendenza – ricorda – che vuole gli imprunetini recarsi nei centri storici delle aree adiacenti (vedi San Casciano) pur potendo godere di una piazza tra le migliori della Toscana. Un progetto sperimentale e temporaneo da concordare in un apposito tavolo".
"Imprescindibile – precisa – far coincidere ciò con l'organizzazione di eventi che promuovano una altrimenti latitante socialità nel contesto delle due piazze. Pensiamo alla Festa dell'Uva mentre vi passano macchine o motorini con marmitte scassate. Non esiste. Un'iniziativa solenne nel suo carattere associativo necessita di un palcoscenico adeguato".
"Così – questa la sua proposta – nei weekend che prevedono eventi nel capoluogo comunale, si potrebbe concretizzare l’ideale di Agorà precludendo alla viabilità (eccezion fatta per ambulanze e forze dell'ordine) via della Croce, via Paolieri e via Cavalleggeri, dal sabato dopo il mercato fino alla domenica sera. Senza, dunque, cambiare le abitudini popolari nell'arco della settimana".
Ma Lazzerini guarda oltre Impruneta: "Ragionamento speculare su Tavarnuzze, in virtù della riqualificazione del Birillo. Le modalità di tale chiusura, fattibile ad Impruneta nonostante la scarsità di parcheggi ed una circonvallazione incompleta, sono da analizzare nel dettaglio, appunto nel contesto di un tavolo di discussione da convocare nell'immediato (attendere ancora significa minare ulteriormente alle dinamiche paesane) in presenza di amministrazione comunale, forze politiche, associazionismo, commercianti, forze dell'ordine".
"Un suggerimento costruttivo – conclude – senza vene di austera polemica, sul quale poter edificare un riassetto delle nostre frazioni, attualmente in decadenza".
di Matteo Pucci
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