E' letteralmente furibondo Alessio Calamandrei, candidato alle primarie del Partito democratico domenica 7 aprile, per contendere il ruolo di candidato a sindaco del Pd a Marco Pistolesi.
Tanto da dire che "domani mattina andrò alla Stazione dei carabinieri di Impruneta per capire se ci siano gli estremi per sporgere denuncia nei confronti di ignoti".
Poi ci spiega il motivo della sua rabbia, alimentata anche da "continue segnalazioni ricevute da cittadini imprunetini". Un sondaggio telefonico in cui si chiede agli intervistati chi vorrebbero come sindaco di Impruneta: e nella griglia dei papabili… lui non c'è. C'è invece il suo contendente alle primarie.
"Non so da chi sia stato commissionato il sondaggio telefonico che negli ultimi giorni sta coinvolgendo centinaia di cittadini – dice Calamandrei – Ribadisco la mia partecipazione alle primarie del Pd che si svolgeranno il 7 aprile ad Impruneta. Il fatto che il mio nome non sia nei nominativi dei candidati a sindaco, fa pensare ad un boicottaggio nei confronti del sottoscritto, facendo spesso credere, a chi chiedeva chiarimenti, che i nomi erano quelli da loro elencati e basta".
"Molti cittadini – e qui sta la solenne arrabbiatura – mi hanno chiamato arrabbiati chiedendo il perché del mio ritiro. Nego con tutte le mie forze che io mi sia ritirato, e pur cercando di capire chi fosse la società che sta facendo il sondaggio non sono purtroppo riuscito nell’intento di mettermi in contatto con loro per smentire quello che stanno dicendo. Facendo passare quindi una comunicazione falsa, ed un sondaggio per niente veritiero".
"Ribadisco – conclude – la mia candidatura alle primarie del 7 aprile. E invito tutti quanti ad andare a votare".
di Matteo Pucci
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