IMPRUNETA – Dolore. Tanto dolore. Per un pomeriggio come tanti che all'improvviso è diventato di morte. E di lutto.
L'incidente mortale che lunedì 27 gennaio ha visto morire A.C., 49enne residente nel comune di Impruneta, è tornato ad eccendere i riflettori su un punto dell'Autopalio in cui troppi iniziano ad essere i sinistri.
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Nei casi precedenti la fortuna, il caso forse, avevano fatto sì che le conseguenze non fossero così drammatiche. Stavolta invece, purtroppo, si è verificato il peggio.
E allora quella rampa di accesso-uscita (dipende da che parte la si guarda) della Firenze-Siena da Firenze-Impruneta, nella nuova conformazione post by-pass del Galluzzo, crea interrogativi sempre maggiori.
Nell'ottobre dello scorso anno l'impatto fra due auto, proprio sotto al ponte che dal bypass porta alla rotonda, sotto al quale passa proprio la rampa dell'Autopalio, aveva causato un incendio.
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Un altro incidente potenzialmente gravissimo, che si era risolto per fortuna senza gravi conseguenze per le persone coinvolte, si era verificato sempre nello stesso punto nel giugno del 2017.
Quella volta solo un mezzo miracolo aveva salvato l'autista di uno dei mezzi pesanti coinvolti.
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Questo solo per raccontare i casi più gravi. Altri sono stati poi i piccoli incidenti che, in maniera continuativa, vanno a interessare queste poche decine di metri. Fra la rotonda di Firenze-Impruneta e l'inizio della carreggiata della Fi-Si vera e propria.
Ogni sinistro, lo sappiamo bene, ha una sua storia, dinamiche, responsabilità. E sta alle autorità di polizia prima e giudiziarie poi stabilirlo.
Ma una riflessione su come è stato realizzato questo tratto, se davvero ci siano dei rischi per la sicurezza delle persone, forse andrebbe davvero fatto una volta per tutte. Da Anas in primis.
di MATTEO PUCCI
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