IMPRUNETA – Una mozione che chiede un progetto complessivo per l'area dei Sassi Neri, che tenga conto di tutte le problematiche emerse negli anni.
A presentarla sono tre gruppi di opposizione: Cittadini Per, Centrodestra per Impruneta, MoVimento 5 Stelle.
Si parte da alcune premesse. Fra queste, spiegano i tre gruppi, "il consorzio LaMMA e il Centro di Geo Tecnologia dell’Università di Siena hanno realizzato, con la propria attività 2009-2010, per conto della Regione Toscana, la “Carta della criticità – Amianto, presenza di amianto naturale nelle rocce in Toscana” (in seguito semplicemente Carta) e che, in tale Carta, è evidenziata l’area di Impruneta (Area A4 – Impruneta), ultima modifica 10/01/2011, con indicazione delle zone del comune a differente grado di pericolosità per la maggiore o minore probabilità di presenza di amianto nel terreno".
"La recente caratterizzazione dell’area dei Sassi Neri – riprendono – compresa fra la SP69 ed il Monte delle Sante Marie, destinata in parte ad edilizia scolastica e per la parte rimanente a parco pubblico (area descritta nella Carta con un grado di pericolosità fortemente variabile: nullo, basso, intermedio, elevato, possibili situazioni di pericolosità), ha rilevato in numerosi siti: livelli di amianto (crisotilo e tremolite) ampiamente superiori ai 1000 ppm consentiti dalle Tab. A e B del d.lgs. 152/2006 (Codice dell’Ambiente) anche in localizzazioni che la Carta indica invece a “pericolosità nulla”; concentrazioni di metalli pesanti a livelli superiori, in alcuni siti, a quelli consentiti per un uso industriale/commerciale del suolo".
"In aggiunta al rischio legato alla dispersione di fibre di amianto – proseguono – l’Analisi di Rischio sito specifica (in seguito semplicemente AdR) per Ni, Co e Cr, condotta in accordo con tutti gli enti (Comune, ARPAT e ASL) nonostante che i livelli dei suddetti metalli siano stati ricompresi nei valori di fondo naturale (VFN), ha evidenziato un rischio non accettabile per il cobalto in relazione ai contatti diretti con il suolo e, in particolare, al contatto dermico e ingestione di suolo”.
"Sulla base dei risultati dell’AdR – dicono ancora – è stata approvata una lunga serie di prescrizioni al fine di eliminare il percorso relativo ai contatti diretti delle persone con il suolo durante i futuri lavori di scavo per la realizzazione del nuovo plesso scolastico, facendo espresso riferimento alle Linee emanate dalla Regione Piemonte per “la gestione del rischio di dispersione di fibre di amianto”; è stato richiesto espressamente che la ditta che effettuerà i lavori di scavo deve essere una di quelle iscritte alla categoria 10B (bonifica di MCA, manufatti contenenti amianto, in matrice friabile) e che deve essere riveduto e corretto il progetto del plesso scolastico per sostituire le normali fondazioni degli edifici con specifiche opere di palificazione al fine di ridurre al minimo i lavori di escavazione del terreno".
E ancora: "In sede di conferenza dei servizi, la ASL Toscana Centro – Firenze Sud/Est, ha chiesto espressamente di “separare (durante i lavori) le aree di cantiere da quelle circostanti, da prevedere nei piani di lavoro ai sensi del D.Lgs 81/2008 (art.256)”, articolo che riguarda i “Lavori di demolizione o rimozione dell’amianto”".
"Quanto diciamom – sottolineano i tre gruppi – è stato ufficialmente approvato dalla amministrazione comunale di Impruneta con la determina n. 454 del 3/8/2018, a firma del Segretario Generale del Comune; anche per ultimare la bonifica bellica dovranno essere garantite “adeguate misure per la protezione e la decontaminazione del personale incaricato dei lavori” (d.lgs. 81/2008, art.256, comma 4, sub d), campionare le fibre di amianto nell’aria ante operam, in corso d’opera e post operam a tutela della salute dei lavoratori, dei residenti e dei fruitori del parco, oltre ad osservare tutte le altre prescrizioni riportate negli atti approvati dall’amministrazione comunale".
Si ricorda anche che "la Regione Toscana sta revocando il milione di euro, a suo tempo assegnatoci come contributo per la realizzazione della nuova scuola materna, a causa dei ritardi accumulati dalla giunta comunale sui tempi di progettazione e aggiudicazione dei lavori, e, sempre a causa di tali ritardi, stiamo rischiando di perdere anche il finanziamento del Cipe".
Le tre opposizioni invitano quindi sindaco e giunta "a istituire una commissione tecnica che definisca e sottoponga tempestivamente al consiglio comunale un progtto Sassi Neri".
Un progetto che, secondo i tre gruppi consiliari, dovrà contenere: "La mappatura ambientale completa dell’intera area del parco (nei siti S10, S11 e S12 non è stato neppure ricercato l’amianto), individuando nel dettaglio l’estensione della zona caratterizzata dal sito ad elevatissimo contenuto di amianto (S13) in Piazza Bandinelli ed includendo nella ricerca anche i verdi pubblici della lottizzazione dei Sassi Neri; come misura precauzionale, limitazioni allo svolgimento di qualsiasi tipo di attività nelle aree sterrate nelle quali sia accertata la presenza di amianto nel terreno superficiale a livelli superiori alle Tab. A e B del Codice dell’Ambiente, analogamente a quanto riportato nelle Linee guida della regione Piemonte a cui la Giunta comunale intende fare riferimento nelle more della predisposizione delle linee guida della Regione Toscana, come riportato nella nota del sindaco del 11/12/2018, prot. 30860".
E ancora: "La messa in sicurezza dell’area scavata per la bonifica bellica, attivata dalla giunta comunale nel 2016, inclusi i 1500 mc di terreno di scavo ammassati da tre anni a ridosso delle abitazioni; un esame approfondito di tutti gli aspetti connessi ai risultati della caratterizzazione dell’area dei Sassi Neri per “valutare se la presenza di amianto (e di metalli pesanti) nel terreno ai livelli sopra ricordati condiziona l’esecuzione degli interventi, in considerazione dell’elevato rischio per i lavoratori e la popolazione, se non a costi insostenibili ” (come testualmente raccomandano le Linee Guida della Regione Piemonte). Occorre infatti valutare con precisione l’incidenza delle suddette criticità ambientali sia sulla tempistica dei lavori che sull’aumento dei costi per la revisione dei progetti e per la realizzazione del plesso scolastico ivi previsto dalla giunta comunale".
"Occorre altresì porre comunque – concludono – le premesse per un Progetto Parco Sassi Neri in grado di prevenire il degrado a cui inevitabilmente il parco andrà incontro nel tempo se non si interviene tempestivamente".
di Redazione
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