IMPRUNETA – Un incontro sulla strategia dei Rifiuti Zero, ma i sindaci del territorio non ci sono e il gruppo "Mangiasano" di Impruneta lancia l'idea di "un osservatorio indipendente formato dai cittadini dei comuni del Chianti fiorentino per monitorare la raccolta differenziata e il porta a porta che viene effettuata già nei vari comuni e censire l’ efficienza, i costi per i cittadini, i risparmi per le amministrazioni".
L'incontro si è tenuto alla casa del popolo di Impruneta, sabato 7 maggio nell’ambito del finesettimana del bio-mercatino Mangiasano. Il titolo è anche un auspicio: "Rifiuti Zero nel Chianti, ci siamo quasi!? con la tariffazione puntuale e la raccolta integrale porta a porta possiamo arrivarci".
L'intento era quello di informare la cittadinanza e "mettere in connessione i nostri amministratori con le realtà di aziende pubbliche molto virtuose che lavorano con grandi risultati nell’ ambito della raccolta differenziata e del riciclo, vicino a noi e in altre regioni".
Il dibattito si è aperto con la presentazione da parte dei ragazzi della scuola secondaria di I grado di Impruneta, Tavarnuzze dell’Istituto Comprensivo Primo Levi su progetti fatti per lo studio della strategia Rifiuti Zero durante gli ultimi 3 anni. In particolare il laboratorio di produzioni di funghi commestibili che nascono dai fondi di caffè, recuperati dagli scarti dei bar.
L’argomento della strategia Rifiuti Zero con i suoi 10 passi è stato approfondito con Alessio Ciacci, presidente della azienda pubblica di igiene urbana Acsel SpA, che comprende 39 Comuni della Val di Susa e di ASM di Rieti, che ha parlato anche del suo lavoro a Messina dove sono stati introdotti molti progetti comunali per la riduzione, il recupero e il riciclo dei rifiuti come il compostaggio collettivo, il ricupero di scarti del mercato ortofrutticolo che vengono trasformati in mangime per animali e la collaborazioni con i commercianti e la cittadinanza per il ricupero di materiale prezioso da elettrodomestici.
Pietro Piva, dirigente e responsabile relazioni istituzionali di Contarina spa, società in house providing a completa partecipazione pubblica ci ha mostrato l’eccellente lavoro che sta svolgendo nel servizio di gestione dei rifiuti in 50 Comuni della Marca trevigiana con un totale di circa 550.000 abitanti e circa 700 dipendenti.
Il rifiuto residuo non riciclabile pro capite è sceso dal 2000 al 2015 nei comuni gestiti da Contarina, dal 321 kg/ anno a 55 kg/anno, con l’obiettivo di arrivare a 10 kg per abitante all’anno entro il 2022. A Treviso, città recentemente entrata nel consorzio, Contarina è riuscita a portare la città in 2 anni dal 52,2% all’85,3% di raccolta differenziata con obiettivo del 96,7% di RD nei prossimi 6 anni. L’introduzione del Ecobus che integra con il suo servizio giornaliero il ritiro, sostando in orari e fermate stabilite, come un bus di linea, dà la possibilità agli abitanti di conferire la spazzatura che con il porta a porta non sono riusciti a smaltire.
Dell'esperienza del porta a porta di Montespertoli ha parlato l'assessore Mauro Mucciarelli. Introdotto con iniziali difficoltà in tutto il comune il sistema ha ora prodotto i suoi frutti: Montespertoli oggi ha una raccolta differenziata del 91,7%, dato certificato del 2015 e con una tariffazione molto più bassa rispetto ad altri comuni confinanti.
"Tutte queste esperienze sono basate su un grande lavoro di sensibilizzazione e di presa di responsabilità personale per la cura del territorio da parte di tutti, i cittadini, gli amministratori e i dipendenti delle aziende gestori dei rifiuti – spiega Eva Eisenreich di “Mangiasano” – Questi risultati è stato ottenuto con molti incontri, la disponibilità d’informazioni in numerosi eco-sportelli e il forte coinvolgimento delle scuole di tutti gradi".
"Importantissimo è l’introduzione della tariffa puntuale che premia il cittadino o l’impresa che differenza, ricicla e prepara la spazzatura in modo adeguato, diventando così un attore virtuoso per il proprio territorio. In tutte le esperienze mostrateci si sono registrati un aumento di posti di lavoro e un bilanciamento tra costi e maggiori entrate per il ricupero dei materiali riciclabili con la successiva riduzione dei costi generali".
La seconda parte del dibattito è stata dedicata al tema degli inceneritori. Gianluca Garetti di Medicina Democratica ha illustrato i dati scientifici dei rischi per la salute della popolazione che abita vcino agli inceneritori. Claudio Tamburini, membro del Coordinamento dei Comitati della Piana, ha ripercorso la storia che ha portato alla chiusura dell’inceneritore di San Donnino nel 1986 e ha illustrato le possibilità giuridiche per trovare un accordo con le amministrazioni locali nel caso si raggiungesse l’annullamento del progetto dell’inceneritore di Case Passerini e anche come risolvere un eventuale risarcimento che potrebbero chiedere le aziende pubbliche coinvolte nel progetto.
Infine Francesco Capezzuoli, membro di Rifiuti Zero Firenze, insieme alle mamme No Inceneritore hanno ribadito che "il futuro appartiene alle giovani generazioni e l’inquinamento della Piana che ospita molti abitanti deve indurre tutto il territorio a un atto di solidarietà e di supporto nel chiedere alternative al progetto dell’inceneritore".
"Rimane solo un rammarico – commenta Eisenreich – l'assenza dei nostri sindaci, invitati da tempo, dopo un incontro così ricco e interessante per tutti che ha dimostrato che l’impegno virtuoso e la visione per un futuro pulito e rispettoso possono preservare le risorse esistenti e crearne nuove per i nostri figli". Da qui l'idea dell'osservatorio sui rifiuti, per presentare i risultati a un prossimo incontro con gli amministratori.
di Redazione
© RIPRODUZIONE RISERVATA