IMPRUNETA – "Un saltino per la “raccolta differenziata” dei rifiuti dello scorso anno ad Impruneta: è quanto emerge dai dati relativi a tutto il 2012 resi noti dalla Regione Toscana nei giorni scorsi".
I Verdi per Impruneta analizzano il dato (clicca qui per vedere le tabelle) e danno la loro versione.
"I dati – proseguono – certificati dall’ARRR, Agenzia Regionale Risorse Rifiuti, indicano nell’anno 2012 una raccolta differenziata netta pari al 46,2% che, con i bonus previsti dalla normativa regionale (es. in base ai composter utilizzati dai cittadini), arriva al 52,76%. Il dato registra quindi un incremento rispetto all'anno precedente quando raggiunse il 47,05%".
"Di fatto – continuano – nell'ultimo triennio la quantità in peso della raccolta differenziata (RD) oscilla attorno alle 3.000 tonnellate annue (3.098 nel 2012). A determinare una maggiore incidenza percentuale delle raccolte differenziate ha quindi contribuito il fatto che nello stesso periodo la quantità complessiva dei rifiuti prodotti (RD più indifferenziati), ha subito una significativa riduzione (da 7.800 a 6.600 tonnellate), complice forse anche la situazione economica".
"Quello che continua a preoccupare è il ritardo accumulato ad Impruneta nello sviluppo della raccolta differenziata: col 52,76% resta ben lontana dall'obbiettivo del 65% che avrebbe dovuto essere centrato proprio nel 2012 (con un ritardo di oltre il 12%!). Il mancato raggiungimento dell'obiettivo del 65% comporterà inoltre che sui nostri rifiuti “non differenziati” (oltre ai costi del loro trasporto e smaltimento a discarica), graverà il tributo regionale incrementato da un’addizionale del 20%. E dal primo gennaio 2014 il tributo passerà da 8 a 11 euro/tonnellata".
"Appare quindi sempre più evidente – sottolineano i Verdi per Impruneta – che il servizio di raccolta dei rifiuti necessita di essere riorganizzato completamente, passando alla “raccolta differenziata spinta” domiciliare, col cosiddetto sistema “porta a porta”. Nel contempo è importante che vengano attivate anche “isole ecologiche”, già presenti in diversi comuni, a cui cittadini ed aziende possano conferire direttamente i propri materiali e oggetti di scarto, consentendo così di ampliare le tipologie dei rifiuti riciclabili".
"Le numerose esperienze già realizzate in tanti comuni italiani – rilanciano – dimostrano non solo la concreta fattibilità del sistema “porta a porta”, ma anche la sua convenienza per le casse comunali (e quindi per le tasche dei cittadini): valutando i costi totali di gestione dei rifiuti (raccolta e smaltimento/recupero), il sistema “porta a porta”, se gestito in modo corretto, risulta essere economicamente vantaggioso, rispetto al sistema di raccolta tramite i grandi cassonetti stradali".
"Gli eventuali maggiori oneri per la fase di raccolta – concludono – sono, infatti, compensati sia dalle minori spese della fase dello smaltimento (in impianti o discariche, gravate da sovrattasse se fuori provincia), sia dai maggiori introiti derivanti dai materiali recuperati. Per vedere come queste esperienze innovative funzionano basta leggere i dati pubblicati dalla Regione, da cui risulta che ben 10 comuni nella provincia di Firenze ottengono livelli di raccolta differenziata compresa tra l'80 ed il 95%: sono quelli dove è stato introdotto il sistema di raccolta porta a porta”.
di Redazione
© RIPRODUZIONE RISERVATA