IMPRUNETA – Una lettera che ha fatto e sta facendo molto discutere quella arrivata in redazione questa mattina (clicca qui per leggerla) al Gazzettino del Chianti, in cui un rionale imprunetino (Gabriele Franchi), si definiva "deluso" e criticava apertamente la decisione, presa dall'Ente Festa dell'Uva in accordo con i quattro rioni, di rinviare al 14 settembre la cena prevista in piazza Buondelmonti per sabato 7 settembre.
Una decisione presa per rispettare chi, quella sera, vorrà aderire all'appello di Papa Francesco e dedicarsi al digiuno e alla preghiera in Basilica. E comunque la si pensi, farlo passare di fronte a una piazza con oltre mille persone a tavola sarebbe stato quanto meno… inopportuno.
Ha letto con attenzione la lettera anche il presidente dell'Ente Festa delll'Uva di Impruneta Luca Gasparri. Che, a sua volta, risponde e spiega come e perché si è arrivati a questa decisione.
Della quale parla anche il viceparroco della Basilica, don Stefano Naldoni, nel suo appuntamento settimanale della rubrica "Fuori dal Chiostro" (clicca qui per leggere la rubrica).
"Caro Gabriele,
la presente in qualità di presidente dell’Ente Festa dell’Uva, per comunicarti che la tua "amarezza" è più che altro la mia delusione nel constatare che non hai ben compreso il senso della decisione presa di comune accordo dai presidenti dei Rioni.
Ritengo la decisione presa dell’Ente Festa dell’Uva una scelta civica, assolutamente laica, di maturità e di rispetto verso tutti, in linea con quanto dimostrato in questi anni e con la viva intenzione di proseguire così nei confronti di tutte le istituzioni, le persone e situazioni particolari che si possono presentare.
Nella vicenda non ha alcuna influenza la figura di don Luigi Oropallo, al quale abbiamo telefonato solamente per informarsi se fosse prevista la veglia di preghiera. La risposta fornita non è stata assolutamente un invito a non effettuare l'evento ma confermava che la comunità di Impruneta si sarebbe riunita come da appello del Santo Padre.
Abbiamo di conseguenza ritenuto conveniente, con decisione unanime, rimandare l'evento di una settimana. Ciò non significa invitare al digiuno o ad andare in chiesa, decisioni che ciascuna persona può prendere liberamente ed autonomamente.
Le cene nelle sedi rionali si svolgeranno regolarmente ma non era sicuramente adeguato effettuare una festa in piazza mentre in Basilica si prega per pace nel mondo.
Non ti avrò sicuramente convinto e, se vorrai, da parte mia c'è la più ampia disponibilità ad incontrarti e parlarne in ogni momento".
Luca Gasparri – Presidente Ente Festa dell’uva
di Redazione
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