IMPRUNETA – Rilievi della Corte dei Conti. E' il sindaco Alessio Calamandrei a dire la sua, cercando (come scrive), di fare un po' di chiarezza in poche righe".
Perché sul tema, fra l'altro, infuria la battaglia politica. Con le opposizioni compatte a chiedere che il sindaco (e l'assessore al bilancio Luca Binazzi) riferiscano in consiglio comunale.
"Dal 2015 è entrato in vigore la cosidetta “Contabilità Armonizzata” che cambia l’impostazione del bilancio e dei risultati finali – inizia Calamandrei – comprensivi di fondi, accantonamenti, disavanzo… . Qualcuno già qui si fermerà e non andrà avanti a leggere. Cercando di non entrare nei tecnicismi, faccio presente che molti comuni della regione Toscana hanno avuto pronunce di “irregolarità” dovute a calcoli specifici".
"Se qualcuno volesse approfondire – riprende – basta che digiti su qualsiasi motore di ricerca “pronunce Corte dei Conti comuni toscani”, e vedrà la situazione complessiva. La norma interpretata dalla maggior parte degli stessi comuni, vorrei ricordare che porta un visto di regolarità contabile sia da parte degli uffici interni, che dal Revisore dei Conti che viene eletto a sorte dalla Prefettura ogni tre anni, e che è autonomo ed indipendente nell’apporre la regolarità".
"Con questo – precisa – non voglio certo asserire “mal comune mezzo gaudio”, ma credo fermamente che nessun dolo o colpa grave sia stato commesso dall’amministrazione. Nell’analisi dei Fondi di Accantonamento, in particolare sul Fondo Crediti Dubbia Esigibilità il sistema di calcolo ha lasciato una marginalità di dubbio nella norma. La pronuncia della Corte dei Conti verso questo comune, per gli anni 2015-2016 rispecchia ne più ne meno le pronunce nei confronti di molti altri comuni".
"Gli uffici – sottolinea – sono al lavoro, di concerto con la Corte dei Conti stessa, per trovare le soluzioni più consone. Solo dopo un attenta analisi che comprenderà anche il 2017 ed il 2018, potremmo dire con certezza quello che è l’importo finale, ed adottare correttivi consoni ad aggiustamenti nel suo complesso".
"Per far capire l’attenzione con la quale da sempre ci siamo mossi sul bilancio – ricorda Calamandrei – tengo a ribadire per l’ennesima volta, alcuni dati fondamentali: nel 2013 il debito dei mutui complessivo dell’ente era di circa 23 milioni di euro; a fine 2018 il debito residuo dell’ente ammonta a circa 14,5 milioni di euro. Allo stesso tempo della parte “interessi mutui” sono stati restituiti circa 6 milioni di euro. Nel 2015 a seguito del riaccertamento del debito sono stati rateizzati 2,4 milioni di euro".
"Come si può ben capire – rilancia – in 6 anni sono state restituite cifre per circa 17 milioni di euro. Nessun mutuo (e quindi creazione di ulteriore debito) è stato acceso dal 2013 ad oggi. Capisco che sia difficile percepire nel quotidiano queste cifre, così come del resto nel quotidiano non percepiamo certo gli oltre 2.300 miliardi del debito pubblico nazionale. Spesso ci troviamo a fare scelte difficili e di difficile comunicazione o coinvolgimento dei cittadini, che ovviamente al di la di tutti i tecnicismi, vorrebbero avere strade ben mantenute, giardini curati, lampioni funzionanti, marciapiedi sani, alberi potati".
"Piccoli passi sono sempre stati fatti – conclude – nel rispetto dei vincoli di spesa e di bilancio, andando ad ottimizzare tutto quanto fosse possibile. Le difficoltà sono molte, ma lo spirito e la volontà con la quale lavoriamo ogni giorno al servizio della comunità per cercare di migliorare ogni aspetto nel quale è coinvolta, rimane forte e caparbio da parte di tutta la giunta e l’amministrazione".
di Redazione
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