IMPRUNETA – "Vorremmo solo che ci dicessero quale Pd ci troviamo in consiglio comunale. Se c'è un Pd che vuol rinnovarsi, come ha sempre sostenuto il sindaco Alessio Calamandrei, oppure un Pd che si arrocca su vecchie posizioni di retroguardia. Il consiglio comunale di ieri, lunedì 28 ottobre, ci fa pensare più… al secondo".
Parole e musica del capogruppo di Il Coraggio di Cambiare Riccardo Lazzerini: che fa riferimento alla seduta in cui la sua lista e il Pd hanno presentato due ordini del giorno sul tema dei rifiuti e della loro gestione.
"Un'occasione – sostiene Lazzerini – per lanciare un segnale di attenzione e collaborazione con le forze di opposizione, visto fra l'altro che siamo a inizio lesgilsatura. Su un tema che vede tante convergenze".
Invece… . "Invece – dice ancora Lazzerini – dopo consultazioni-fiume fra i consiglieri comunali del Partito democratico, è stato deciso di non votare il nostro ordine del giorno. Non capiamo davvero quale Pd ci troviamo di fronte in consiglio".
Un Pd che pare non piaccia molto neanche allo stesso sindaco Calamandrei, che avrebbe preferito di gran lunga una soluzione conciliante con le opposizioni (arrabbiatissimo anche il capogruppo del M5S Francesco Bianchi).
Una soluzione che avrebbe rappresentato anche uno scarto rispetto a un passato di forte contrapposizione, in particolare con il mondo più "a sinistra". Un passato dal quale Calamandrei ha sempre preso le distanze.
Invece nulla da fare. Con la conseguenza di una tattica ostruzionistica (a dir poco) messa in campo dalle opposizioni, che hanno tirato la seduta fino quasi a mezzanotte (era iniziata nel pomeriggio). Rinviando la votazione alla prossima seduta: "Speriamo – chiude Lazzerini – che siano settimane che portino consiglio".
E c'è già chi "dipinge" un sindaco che, non è un mistero, ha vinto le primarie avendo contro tutto il partito, e che oggi si ritrova in consiglio con una folta rappresentanza composta da chi non l'ha sostenuto: e che, sostengono i maligni, non ha grande voglia di sostenerlo neanche adesso… .
di Matteo Pucci
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