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venerdì 19 Aprile 2024
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    Serata davvero straordinaria quella del 12 giugno: un ricordo e una fotogallery… speciali

    TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – Si sono ritrovati il 12 giugno scorso, in una serata a dir poco speciale.

     

    Tanti, tantissimi tavarnuzzini, riuniti sulla scorta del gruppo nato su facebook "Sei di Tavarnuzze se…", per un incontro che non ha lasciato certo indifferenti.

     

    Lo riviviamo anche sul Gazzettino del Chianti: grazie alle foto di Franco Muratore Scarpi e alle parole, che trovate qui sotto, di Sabrina Ancarola.

     

    Giugno è un mese generoso di colori e profumi, quando nell'aria si mescolano gli odori dei tigli e dei gelsomini, più del caldo e della fine delle scuole, si ritrova la consapevolezza del ritorno dell'estate.

     

    La fragranza di giugno è la stessa che sentivamo da bambini nelle mitiche feste dell'Unità dei giardini dove, dagli altoparlanti attaccati ai tronchi dei pini, si diffondevano le note degli Inti Illimani. Tigli e gelsomini nel naso e i ricordi dei bambini degli anni '70 che scendevano a gran velocità da via Montebuoni.

     

    Odori d'estate negli anni '80 e le “penne” con i motorini lungo via della Resistenza, i ragazzi della compagnia dei legni, quelli di qua o di là dalla Greve, quelli bravi del circolino di' prete, quelli un po' meno bravi della casa del popolo, ma tutti, proprio tutti quei ragazzi, erano i passerotti di Don Chellini.

     

    La nostra infanzia, in una frazione che si è sempre sentita un paese, era fatta di escursioni in campagna a rubar ciliege, campetti di calcio improvvisati un po' ovunque e scorribande in bicicletta.

     

    La nostra adolescenza cominciava sul 37 che ci portava alle superiori e alla scoperta di Firenze.

     

    Abbiamo vissuto estati piene di risate e di lacrime per gli amici morti a causa di qualche incidente o per la droga, ma in ogni estate abbiamo respirato lo stesso odore che abbiamo ritrovato anche qualche sera fa a San Cristoforo.

     

    Un tempo lì c'erano i frati, adesso il posto è diventato una splendida location per gli eventi con tanto di piscina situata nel campetto dove da bambini si giocava a calcio.

     

    Ritrovarsi dopo molti anni, rivedere le facce dei ragazzi di Tavarnuzze che, seppur solcate da qualche ruga e incorniciate da qualche capello bianco, sempre facce da ragazzi rimangono. 

     

    “Noi di allora … ora!” come siamo adesso? Non è facile trovare una risposta, con alcuni ci siamo ritrovati, con altri mai lasciati, con qualcuno ci siamo conosciuti solo adesso e poi ci sono quelli con cui non siamo andati mai più in là di un saluto formale neppure in questa occasione, ma questa esperienza di ritrovarsi insieme, ne sono sicura, è stata per tutti davvero emozionante.

     

    Il senso di appartenenza ad un luogo per molti è una cosa senza alcun peso, ma alla fine il come sei oggi è determinato anche dal posto in cui sei nato e in cui sei cresciuto, il luogo dove hai conosciuto i tuoi primi amici, dove hai imparato a leggere e a scrivere, quel posto che per sentimento comune, o semplicemente perché era  così, tirava fuori il tuo orgoglio tavarnuzzino di rivalsa verso l'Impruneta o il Galluzzo.
     

     

    Le serata del 12 giugno è stata un susseguirsi di amarcord e risate, balli, chiacchiere e  belle sensazioni perché alla fine, in questa era di comunicazione virtuale, il ritrovarsi insieme, faccia a faccia, è davvero un'esperienza impagabile.

     

    Fabio Guarducci, organizzatore della serata che ha ricevuto meritatissimi complimenti da parte di tutti, ha promesso che questo è stato solo il primo ritrovo e che ne seguiranno altri.

     

    Ci saranno ancora nuove occasioni per ritrovarsi ragazzi come allora ora, mi auguro di cuore che per le prossime volta anche chi non ha potuto o non  ha voluto partecipare abbia la possibilità e la voglia di stare insieme.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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