IMPRUNETA – "Nel 1998 il Comune di Impruneta acquistava, con un mutuo di 748.093 euro l'immobile della ex scuola materna di via Roma sul quale ci paga, da allora, una rata annuale (quota capitale più quota ammortamento) di 66.825 euro. Come risulta dal Bilancio di previsione del 2016, il prossimo anno, metterà in vendita questo immobile per 340.000 euro, non prima di aver pagato l' ultima annualità del mutuo che scade il 31 dicembre prossimo".
Inizia così l'atto di accusa da parte del gruppo consiliare di opposizione Obbiettivo Comune nei confronti dell'amministrazione comunale, basato su quelli che vengono definiti "sprechi di denaro pubblico".
Un atto di accusa trasformatosi in volantinaggio: "Il 12 aprile scorso, in sede di discussione di bilancio – scrive Obbiettivo Comune – abbiamo portato a conoscenza, non solo dei consiglieri e della giunta ma anche del sindaco e della dirigente dei servizi finanziari, che su quell'immobile gravano ulteriori spese per i cittadini del nostro comune. Risulta infatti, da atti ufficiali degli anni passati, che oltre al mutuo citato precedentemente, è in essere, dal 2001, un altro mutuo di 774.685 euro, relativo ai lavori di ristrutturazione di quell'immobile".
"A proposito di questi lavori – continuano – è bene ricordare che, nonostante questa cifra elevata, e l'installazione di ponteggi su tutte le facciate esterne per nove mesi, non fu rifatto il tetto e si lasciarono le travi, i travicelli asciati e pianelle del tetto originale, vecchio certamente più di 200 anni. Non c'è traccia di guaina né tantomeno di isolante, in quanto dal sottotetto si vede, in più punti, l'aria esterna".
"L' unico lavoro obbrobrioso fatto sul tetto fu – rincarano – quello di ricavare cinque lucernari, segando dei travicelli e imbullettandoci delle stecche di legno per sorreggerli con quelli vicini. Era inevitabile che ci piovesse".
Poi ripartono con le cifre: "Tornando al mutuo di 774.685 euro c'è da dire che ci è costato e ci costerà 39.037 euro all' anno fino al 2036. Questo dato non è esplicitato nel Bilancio 2016 ma è indubbiamente corretto, perché nel 2006 il Comune ha estinto diversi mutui con la Banca OPI-S.p.A ed ha emesso un prestito obbligazionario in cui sono confluiti diversi mutui tra i quali anche quello sopra riportato. Nei documenti finanziari del Comune vengono riportati i dati dell'obbligazione ma non quello che c'è dentro l'obbligazione".
Ma l'analisi finanziaria di Obbiettivo Comune passa ad un altro immobile: "Nel 2010 il consiglio comunale decise, all'unanimità, l'acquisto della ex sede della Bcc in via Cavalleggeri per un importo di 1.200.000 euro per trasferirci degli uffici comunali. Per questo immobile il Comune deve pagare ogni anno 76.140 euro fino al 2025, poi pagherà 61.686 euro fino al 2034 e solamente 51.078 euro dal 2034 al 2037".
"E' stato deciso che questi uffici (Urp, anagrafe, elettorale, protocollo, messi comunali, gare e contratti, economato ed un ufficio dei tributi) – spiegano da Obbiettivo Comune – siano trasferiti nel palazzo comunale, dove è previsto che gli uffici scuola e sociale siano spostati a Tavarnuzze. L' immobile di via Cavalleggeri sarà chiuso, non servirà più a niente e non potrà essere venduto perché, come detto, è gravato da un mutuo fino al 2037".
"Questa chiusura – rivelano – è stata decisa dalla giunta comunale perché la polizia giudiziaria Asl ha prescritto dei lavori di climatizzazione ed il Comune non può (o non vuole?) sostenere i costi necessari (pare 160.000 euro)".
"In base ai dati riportati – concludono – affermiamo che le decisioni di queste chiusure sono state prese senza minimamente tener conto della convenienza economica finanziaria. Certo è, che se neppure il sindaco è a conoscenza dei costi che gravano sugli edifici, è difficile che le scelte siano oculate"
di Redazione
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