IMPRUNETA – Forse gli indizi, neanche tanto nascosti, erano già presenti nelle elezioni amministrative del 26 maggio 2013 che lo videro eleggere sindaco con il 42,74% dei voti davanti al 32,69% di Riccardo Lazzerini.
Risultati però figli esclusivi della spinta propulsiva e decisiva di Tavarnuzze. Luogo di nascita, luogo di affetti, luogo di vittoria per il sindaco di Impruneta Alessio Calamandrei.
Che perse il confronto diretto con Lazzerini in tutte le sezioni di Impruneta, mentre trionfò in tutte le sezioni di Tavarnuzze.
E' quello il punto zero di una dinamica, tuttora in movimento, che ha visto sempre di più spostarsi il baricentro dell'amministrazione comunale da piazza Buondelmonti alla nuova piazza don Chellini. E che oggi, maggio 2016, a tre anni da quel voto, può fare dire che l'Impruneta ha un nuovo capoluogo: Tavarnuzze.
Niente di male, per carità. Solo la riflessione, che magari potrebbe anche stimolare un dibattito, che cerca di guardare con oggettività quello che sono oggi i due centri principali del comune. E quali prospettive abbiano a breve-medio termine.
Ovviamente è una sensazione, del tutto contestabile, corroborata però da tutta una serie di circostanze che spingono in questa direzione: a partire dalla scelta delle nuove scuole ai Sassi Neri e al conseguenze spostamento delle scuole medie a Tavarnuzze. Che in attesa delle nuove scuole ha portato linfa a Tavarnuzze togliendone a Impruneta.
E la paura degli imprunetini (con tanto di nascita di Comitato) è che accada lo stesso con il previsto spostamento a Tavarnuzze degli uffici scuola e sociale, per far posto a quelli che verranno tolti dalla sede Urp di via Cavalleggeri per essere inseriti in palazzo comunale.
Poi c'è stata l'inaugurazione della piazza tavarnuzzina: progettata da tempo, ha visto la sua conclusione durante il primo periodo del mandato-Calamandrei. Anch'essa è stata una spinta forte su Tavarnuzze. Fortissima.
Poi ci sono le questioni politiche, con le opposizioni, in particolare Il Coraggio di Cambiare che dal suo canto ha ben presenti i risultati 2013, premianti a Impruneta e penalizzanti a Tavarnuzze, che concentra il "fuoco" maggiore della sua attività proprio su Impruneta.
Infine c'è il tessuto sociale dei due paesi, che forse è stato influenzato da queste dinamiche o forse le ha influenzate a sua volta. E parliamo di una dinamicità molto evidente a Tavarnuzze, con la nascita della Pro Loco, di Tavarnuzze al Castello, delle tantissime inziative messe insieme dalla collaborazione fra le varie associazioni, Tavolo Sociale in primis, e realtà commerciali del paese.
Se le si confrontano alle difficoltà attraversate dalla Pro Loco imprunetina, dal Comitato Fiera di San Luca, dallo stesso Ente Festa dell'Uva (per adesso forse a Impruneta regge il tessuto commerciale, inteso come Centro Commerciale Naturale), allora capiamo che, davvero, nel maggio 2016 il capoluogo… è sceso a valle.
di Matteo Pucci
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