IMPRUNETA – L’avvento della primavera ha portato con sé anche la riattivazione della scultura-fontana “Terra, Aria, Acqua, Fuoco” dell’artista Marcello Guasti, collocata all’interno della rotonda della Certosa, all'uscita della Firenze-Siena e dell'A1, che da troppo tempo ormai non zampillava più.
Così, sabato 21 marzo, molte persone hanno deciso di celebrare la riattivazione di questa magnifica scultura e il suo ideatore, riunendosi all’interno della rotonda per congratularsi e brindare con lui.
La scultura, ideata dall’artista nel 1990 e inaugurata cinque anni più tardi, è ispirata a un verso di Euripide, famoso poeta tragico ateniese, ““La terra ama la pioggia / e l’ama pure l’etere sacro”: l’obelisco inclinato è uno gnomone in cemento bianco sormontato da nubi stilizzate di bronzo da cui piove l’acqua, che misura la posizione del sole proiettando la sua ombra a terra.
Emozionato, incredulo e commosso Marcello: al suo arrivo infatti non crede ai suoi occhi vedendo quanta gente si sia riunita intorno a lui per celebrarlo.
Prova a scherzarci su “sono io il responsabile di questo affare, lo ammetto”, ma le lacrime di commozione lo tradiscono, suscitando infiniti applausi.
Marcello Guasti, classe 1924, è stato spinto fin da ragazzo a intraprendere gli studi artistici, frequentando l’Istituto d’Arte di Porta Romana.
Da quel momento l’arte fa parte di lui, e non se ne distaccherà più. Molteplici sono le sue opere pubbliche, perlopiù collocate nel territorio fiorentino e dintorni, da Scandicci, fino a Greve in Chianti, passando per Bagno a Ripoli, dove si trova la sua casa-studio.
Per questo motivo oggi erano presenti sindaci e assessori dell’intero territorio fiorentino. Hanno partecipato infatti alla celebrazione della riattivazione, Alessio Calamandrei, sindaco di Impruneta, Joele Risaliti, vicesindaco di Impruneta, Roberto Ciappi, assessore del Comune di San Casciano, Alessia Bettini, assessore all’ambiente del Comune di Firenze, Francesco Casini, sindaco di Bagno a Ripoli.
E ancora Sara Nocentini, assessore regionale alla cultura e al turismo, Lorenzo Lotti, assessore alla cultura di Greve in Chianti, Anna Ravoni, sindaco di Fiesole, Gianpiero Fossi, assessore alla cultura di Signa, Fabio Cavallucci, direttore artistico del Centro Pecci di Prato, Sergio Bettini responsabile delle iniziative regionali Centro Pecci, Annalisa Massari, assessore alla cultura di Bagno a Ripoli, E molti altri ancora.
Prima di procedere al taglio del nastro Sara Nocentini ha affermato l’importanza di opere pubbliche come questa “che sono sotto i nostri occhi ogni giorno, mentre andiamo al lavoro, mentre siamo in coda, e magari mentre imprechiamo, ma non alziamo mai lo sguardo”.
Spiega poi come la riattivazione di questa opera sia il frutto di un percorso condiviso dalla Regione, il Comune di Impruneta (e tutti gli altri) e il Centro Pecci di Prato, che in pochissimo tempo ha creato un piccolo catalogo che ripercorre tutte le opere pubbliche di Marcello Guasti.
Conclude con un monito molto importante: “Non sottovalutiamo tutto ciò che ci circonda, perchè l’anima dell’arte si trova nella quotidianità.”
Prima di spostarsi al Teatro moderno di Tavarnuzze, dove si è tenuto un incontro con l’artista con una "ricognizione" delle sue opere, si procede con il taglio del nastro, tanto atteso e desiderato.
Marcello, un po’ dubbioso e incerto, afferra le forbici e procede, inaugurando per la seconda volta una delle sue opere più belle, sotto gli occhi degli automobilisti che, come ogni giorno, le sfilano accanto.
di Costanza Masini
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