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venerdì 26 Aprile 2024
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    Impruneta capitale della vinificazione in anfora: torna “La Terracotta e il Vino”

    Il 24 e 25 novembre la viticoltura contemporanea dall'Italia e dal mondo alla Fornace Agresti

    IMPRUNETA – Impruneta per un weekend capitale della vinificazione in anfora grazie a “La Terracotta e il Vino 2018”, biennale internazionale dedicata all’uso della terracotta in enologia che torna per una terza edizione dall’alto contenuto tecnico e culturale.

     

    La più importante manifestazione al mondo dedicata esclusivamente ai vini in anfora è organizzata dall’associazione culturale "La terracotta e il vino" e racconta per due giorni, il 24 e il 25 novembre all’Antica Fornace Agresti, una pratica antica nata come movimento di nicchia e oggi, in Italia e nel mondo, utilizzata dalla viticoltura contemporanea.

     

    Il movimento dei produttori di vino che praticano l’uso della terracotta in enologia vede sempre più ingrossate (e consapevoli di praticare una scelta stilistica di qualità) le fila dei suoi appassionati. L’evento con i suoi 42 espositori, nasce per far conoscere chi sono i produttori in Italia e nel mondo che credono in questa pratica.

    I produttori di vino ospiti

     

    Tornano alla terza biennale aziende della produzione vitivinicola nazionale come Foradori, la linea de Le Anfore di Elena Casadei con le aziende toscane di Castello del Trebbio, Tenuta Casadei e dalla Sardegna Olianas, e per rimanere in Toscana fanno il loro ingresso alla manifestazione quest’anno per la prima volta Tenuta Il Borro di San Giustino Valdarno e l’Azienda Agricola Oliviero Toscani Wine di Pisa.

     

    Ma all’evento sono ben rappresentate quasi tutte le regioni italiani: due aziende dalla Sicilia (Bagolaro e Francesco Lipari), ma c’è anche la Campania (Tenuta Fontana, I Cacciagalli) e al Nord il Veneto di Monte dei Roari e di Casa Belfi. Quattro i continenti che rappresentano la pratica nel mondo dell’affinamento in anfora: l’Europa, l’Asia con l’Armenia di Zorah Wines, l’Australia di Trofeo Estate e gli Stati Uniti con Montinore Estate e Beckham Estate Vineyard dall’Oregon.

     

    Quasi tutte queste aziende straniere utilizzano grandi anfore realizzate a mano in Italia, a Impruneta, da artigiani con la pregiatissima terra imprunetina: uniche e inalterabili nel tempo sono quelle realizzate con l’antica tecnica “a colombino”  dall’imprunetina Artenova, l’azienda tra i partners della manifestazione (main sponsor è il Banco Fiorentino Mugello, Impruneta, Signa), artefice del rinascimento della produzione di anfore in Toscana.

     

    Caratteristiche della terra d’Impruneta e dei vini affinati in terracotta

     

    Straordinaria è la capacità di isolamento termico della terra d’Impruneta tanto che il vino non subisce sbalzi termici eccessivi durante la conservazione.

     

    Intensa anche l’ossigenazione per la porosità che caratterizza questa terracotta, quando è utilizzata senza alcun rivestimento, né cera d’api né resina epossidica che riducono gli scambi gassosi con l’esterno.

     

    Grazie alle particolari caratteristiche fisiche della terracotta di Impruneta, i risultati sono sotto gli occhi di ogni enoappassionato: vini naturali che non hanno profumi esogeni perché la terracotta non cede aromi e per questo amplifica il concetto di terroir, esaltando al massimo il carattere del vitigno. Il miracolo dell'anfora è di far sentire il vino a suo agio, coccolando il liquido, facendolo vivere e respirare per poter maturare. A “La Terracotta e il Vino 2018” si potranno assaggiare oltre cento etichette di vini, esclusivamente affinati in anfora.

    Scienza enologica e archeologia in un convegno tecnico di alto livello

     

    Manuel Ferreira, dell’Istituto Superiore di Agronomia dell’Università di Lisbona e il docente armeno Artur Petrosyan, archeologo presso l’Istituto di Archeologia e Etnografia dell’Accademia Nazionale di Scienze dell’Armenia, racconteranno il primo la tradizione ininterrotta di vinificazione nei talhas che si è mantenuta nel tempo, il secondo la cantina più antica del mondo, Areni 1 in Armenia, dove è testimoniata l’esistenza millenaria dei Karasi, le anfore armene.

     

    Scoperta nel 2007, Areni 1 curiosamente si trova proprio davanti alla cantina e al vigneto dell’azienda vitivinicola Zorah Wines che all’epoca del ritrovamento era già attiva da diversi anni.

     

    Si parlerà anche degli ultimi risultati relativi a come la terracotta d’Impruneta influenza la qualità del vino in anfora, grazie all’indagine che Artenova ha condotto in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze.

     

    Uno studio effettuato partendo dall’analisi del mosto prima che entrasse nelle anfore per la fermentazione per capire fin dall’inizio quale fosse la dotazione naturale di metalli della materia prima.

     

    Enoteca, presidio Slow Food, degustazione guidata e concerto  

     

    La manifestazione (biglietto d’ingresso 20 euro) ha un programma molto articolato tra degustazioni ai banchi di assaggio, convegno tecnico, presidio Slow Food, una enoteca dove acquistare i vini e anche una degustazione guidata dal titolo “Quattro continenti in anfora” (consigliata la prenotazione).

     

    Ma ai banchi di assaggio ci saranno anche birre affinate in anfore da tre birrifici, due toscani (Birrificio San Gimignano e Birra dell’Elba) e uno del Lazio (Birra del Borgo).

     

    Domenica 25 (alle 18) ci sarà anche un concerto “The sound of earth” /handlogic: oltre alla loro raffinata musica che li sta rendendo famosi in tutta Europa, gli Handlogic eseguiranno un’affascinante e unica performance dove anfore, giare, orci ed altri oggetti in terracotta di Impruneta, opportunamente preparati diventeranno gli strumenti musicali di questi bravissimi artisti.

     

    L’organizzazione è affidata anche quest’anno a Sergio Bettini, già consulente di Artenova.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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