Automobilisti state attenti in questi giorni, perché sulle nostre strade girano delle "volpi" che è meglio evitare. E, se ce la fate, denunciate sempre tutto alle Stazioni dei carabinieri. E quello raccontato al Gazzettino da una signora della Sambuca (clicca qui per leggere l'articolo) è solo la "punta dell'iceberg".
Ulteriori casi che sono stati segnalati alla nostra redazione sono due, entrambi accaduti nello stesso unto, a Tavarnuzze: uno nei giorni scorsi e uno a inizio maggio.
La via è la Cassia, all'ingresso del paese arrivando dagli Scopeti. Il luogo prescelto dai truffatori, a bordo di una Fiat Punto nera, il semaforo che si trova lungo la carreggiata, prima di entrare in paese.
Il meccanismo è lo stesso: la botta sull'auto del malcapitato, lo specchietto rotto, la richiesta di un risarcimento in contanti. Fortunatamente anche in questo caso le due donne coinvolte hanno "annusato" la truffa e si sono rifiutate di pagare.
di Matteo Pucci
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