IMPRUNETA – Nella mattina di ieri, giovedì 13 ottobre, l’associazione Auser di Impruneta ha donato all’Istituto “Primo Levi”, nelle mani del dirigente scolastico Marco Poli, una targa in cotto a testimonianza del Progetto “Generazioni Capovolte”.
Portato a termine lo scorso anno scolastico in sinergia tra l’assessorato all’istruzione e biblioteca del Comune, nella persona dell’assessore Sabrina Merenda, il corpo docente e l’Auser stessa.
Il progetto si era chiuso a giungo con la consegna dei diplomi in biblioteca del corso, organizzato con l’obiettivo di supportare gli anziani imprunetini nell’accesso ai servizi online e nell’uso delle nuove tecnologie informatiche.
Grazie agli insegnamenti di giovani ragazzi e ragazze della “Primo Levi”, appositamente formati dai professori per passare le loro competenze alle generazioni precedenti, un gruppo di soci dell’Auser hanno seguito un percorso di formazione, avvicinamento e uso delle nuove tecnologie. Il progetto verrà riproposto anche per questo nuovo anno scolastico grazie al lavoro di squadra delle parti coinvolte.
“Abbiamo ringraziato insieme al nostro dirigente Marco Poli – dice l’assessore Merenda – l’Auser di Impruneta, per questo bel dono, che simboleggia la riuscita di un progetto veramente importante, capace di ribaltare il concetto di tutor”.
“Qui – prosegue – sono i nostri ragazzi delle medie ad aver formato nel campo dell’informatica, il nostro patrimonio tangibile dell’umanità, rappresentato dai nostri nonni. Tutto questo è possibile grazie ai loro professori e ringrazio nello specifico Paola Papini, Raffaella Ranieri e tutto il corpo docenti”.
“Credo fermamente – dice ancora – nella complicità, intesa come forza di competenze e anche di confronto fra le nuove generazioni. Stiamo lavorando tutti insieme per riproporre il progetto questo anno scolastico. Saranno date tutte le informazioni al momento specifico”.
“Ringrazio il dirigente – sono ancora parole dell’assessore Merenda – per la cura con cui ha accolto anche questa preziosa sinergia e i nonni del nostro territorio per aver accettato una opportunità e una sfida reciproca”.
“Tengo a sottolineare – conclude – che quando abbiamo deciso l’anno scorso di creare questa rete, eravamo in piena pandemia ma non ci siamo mai fermati per sperare che il sogno si avverasse. Quando a marzo ci siamo riusciti è stata la prova di come l’audacia e il lavoro di squadra premiano in risultati tutta la comunità”.
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