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domenica 1 Ottobre 2023
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    Collettivo Giovani Impruneta: “Ecco come è ridotta la vecchia materna”

    "Le foto che abbiamo scattato non vengono dalla zona nucleare di Chernobyl, ma dal pieno centro del paese!"

    IMPRUNETA – Non c'è niente da fare. Il tema-scuole, sia relativo a quelle future, che a quelle presenti e passate, all'Impruneta non smette di fare discutere.

     

    E' in particolare il Collettivo Giovani Impruneta che torna a sollevare la questione. E lo fa documentando con alcune foto le condizioni attuali dell'ex scuola materna in via Roma.

     

    "In questi giorni di tagli del nastro a Impruneta – esordiscono con riferimento ai lavori di ristrutturazione della scuola Paolieri appena terminati – anche noi vogliamo mostrare ai cittadini qualcosa".

     

    "Senza dubbio – ammettono – non possiamo non riconoscere che alla Paolieri sia stato fatto un ottimo lavoro, siamo felici che la manutenzione abbia ridato un edificio in ottime condizioni. Nell’autocelebrarsi per questa opera però, l’amministrazione comunale ha dimenticato  di ricordare che alla Paolieri per molti anni ancora dovranno convivere i bambini delle elementari e quelli della materna".

     

    "Questi ultimi – rimarcano – sono stati sfrattati dalla struttura in cui si trovavano, ovvero la scuola di via Roma. Ed eccolo qua, lo storico asilo imprunetino. Le foto che abbiamo scattato non vengono da un paese fantasma nella zona nucleare di Chernobyl, come potrebbe apparire, ma rappresentano la condizione spaventosa in cui si trova la materna Luca della Robbia".

     

    Non usano giri di parole per descrivere il modo in cui l'immobile è stato lasciato al suo destino: "Abbandono, degrado, sporcizia, squallore: questa è la panoramica che si può vedere dal giardino della scuola, un’immagine spettrale di una struttura che si trova in pieno centro storico. E che fino a qualche anno fa accoglieva i giochi e la serenità di decine di bambini".

     

    "Tra l’erba altissima e la ruggine delle scale – proseguono – lo scontro politico lascia spazio ai ricordi, alla memoria degli anni della nostra infanzia trascorsa in una bellissima e funzionale scuola. Già, perché sebbene ci fossero tre piani, nessun bimbo si è mai trovato male in via Roma, nessuno ha mai lamentato la necessità di una “didattica moderna”. Sicuramente non è didattica moderna invece il far convivere forzatamente asilo ed elementari, cari amministratori".

     

    "Ci è stato raccontato – continuano – che servivano cifre astronomiche per rifare tetto e scannafosso. Ci è stato raccontato che la struttura non era salvabile, nonostante ci fossero 292.000 euro di fondi regionali. Oggi, questo è il risultato. Vogliamo chiedere al sindaco e ai suoi collaboratori di farcelo un giro alla materna di via Roma, di osservare con i propri occhi cosa ha voluto dire chiuderla per sempre". 

     

    "E chiediamo – concludono – loro cosa vorranno farne, a chi pensano di (s)vendere un rudere del genere. Noi rimaniamo con la nostra malinconia e con i nostri ricordi che si perdono nei giochi semidistrutti del cortile, in una scuola che cade a pezzi giorno dopo giorno, così come si sgretola quotidianamente il paese che la accoglie".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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