IMPRUNETA – Parlano di una "occasione persa per dare una risposta definitva alle esigenze del rione del Pallò". Di un terreno di proprietà comunale venduto a una cifra talmente ridotta rispetto a quella iniziale, da poter pensare a un suo uso pubblico.
A parlare sono i Verdi per Impruneta, che ironicamente ricordano che "tanto tuonò che piovve. Alla fine il Comune di Impruneta è riuscito nell'impresa di vendere il lotto di terreno edificabile; una missione avviata nel 2012 e giunta a compimento dopo diverse aste andate deserte".
"Certo – evidenziano – il risultato economico non è quello previsto all'inizio, quando l'importo a base d'asta era 395.000 euro, con offerte al rialzo. Lo scorso anno però alle ennesime aste ri-deserte il Comune di Imprneta aveva prima ridotto l'importo a 280.000 euro, e poi approvato un ulteriore sconto decidendo che sarebbero state ammesse anche offerte “al ribasso” fino al 20%, rispetto alla base d'asta dei 280.000".
"E così è stato – annunciano – il terreno risulta essere stato "allottato" per un importo di 228.000 euro, con una riduzione di circa il 18,5% sulla base dellultima asta, con un introito per le casse comunali che è poco più della metà del valore preventivato all'inizio della lunga vicenda".
"L'acquirente – spiegano i Verdi imprunetini – potrà quindi adesso utilizzare il lotto di terreno "per l'intera potenzialità edificatoria indicata nelle schede del Regolamento Urbanistico", che è di 1.800 metricubi (circa 6 appartamenti da 100 metriquadrati). Unica nota positiva è che nel frattempo è stata abolita la norma prevista dalla legge di Stabilità 2013 (c.d "Decreto del Fare") che stabiliva una riserva del 10% sul ricavato dalla vendita degli immobili da parte degli Enti locali, da destinare in favore dello Stato per la riduzione del debito pubblico (che avevamo già ribattezzato la "gabella"). Altrimenti oggi l'introito per il Comune si sarebbe sarebbe ulteriormente… rosicchiato. Adesso quel 10% è previsto sia destinato prioritariamente all'estinzione del debito locale".
"Considerata comunque la disparità di risultati economici – è l'idea dei Verdi – tra quelli ipotizzati inizialmente e quelli oggi ottenuti, confermiamo il nostro disappunto per il fatto che, dopo le precedenti aste andate deserte, il consiglio comunale uscito rinnovato dalle elezioni del 2013, non abbia comunque voluto prendere in considerazione per questa area anche scelte diverse, rispetto a quella avviate ed ereditate dalla amministrazione precedente".
"Lo scorso anno – ricordano in conclusione – avevamo infatti proposto di valutare, per quell'area, la possibilità di una sua diversa destinazione comunque ad "uso della comunità” tra cui, ad esempio, quello di poter dare una sede definitiva al rione del Pallò; considerato che quella “provvisoria” attuale, posta fuori dal paese, raggiungibile solo con mezzi privati, non dispone in prossimità di adeguate aree di sosta per i mezzi di trasporto privato dei rionali e dei numerosi partecipanti alle iniziative che si svolgono al rione. E' stata una occasione perduta!".
di Redazione
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