IMPRUNETA – Anche Impruneta, quale componente del Tavolo Politiche di Genere del Chianti, espone oggi sul palazzo comunale un lungo drappo rosso che riporta il numero 79.
A indicare il numero delle vittime di femminicidio nell’anno in corso, aggiornato a qualche settimana fa.
Il Tavolo Politiche di Genere è costituito dalle amministrazioni comunali di Impruneta, Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti, San Casciano e dalle organizzazioni sindacali Cgil, SPI Cgil, Cisl, FNP Cisl, che anche quest’anno si mobilitano con un evento unitario nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Sabato 26 novembre alle 11 è in programma anche l’inaugurazione ufficiale della panchina rossa al parco della Barazzina di Impruneta.
E, infine, martedì 29 novembre alle 21, è prevista la proiezione del film “La vita che verrà” alla casa del popolo di Impruneta, all’interno del cineforum organizzato da Lara Fabbrizzi.
“Si ringrazia lo SPI CGIL di Impruneta – dice l’amministrazione comunale – la casa del popolo di Impruneta, l’ANPI sez. Impruneta, l’Auser e Lara Fabbrizzi per aver programmato questi appuntamenti insieme all’amministrazione, per fare memoria di tutte quelle donne che non ci sono più e a sostegno di tutte quelle che vivono ancora oggi situazioni di violenza e fragilità”.
“E’ sempre molto difficile – sono parole dell’assessora alle pari opportunità Laura Cioni – dire qualcosa in occasioni del genere, soprattutto quando se ne sente parlare in ogni dove. Il rischio è di ripetersi senza però incidere poi nella coscienza delle persone”.
“La violenza sulle donne – riprende – non è solo “un problema delle donne”. Riguarda tutti noi ed inizia quando nella vita quotidiana facciamo discriminazione di genere, cadiamo negli stereotipi di cosa è e cosa deve fare una donna rispetto ad un uomo”.
“Perché poi un uomo – domanda – quasi sempre un marito, un compagno, un fidanzato, arriva ad uccidere? Tutti noi siamo partoriti da una donna, poi si nasce e si cresce all’interno di una famiglia. Quale esempio e quale vita familiare respirano quei bambini che una volta cresciuti arrivano a compiere gesta così feroci?”.
“Credo non ci sia una risposta esaustiva e tanto meno giusta – aggiunge Cioni – Certo è che le donne continuano a morire, troppe e tante altre, molte di più, vivono in condizioni di soprusi e violenze psicologiche, affettive, economiche che le fanno sentire inadeguate, incapaci”.
“La panchina che abbiamo dipinto sabato scorso su invito del sindacato pensionati CGIL Impruneta, Anpi di Impruneta, Auser e casa del popolo di Impruneta – sottolinea – vuole essere un costante richiamo a ricordo di tutte quelle donne che ci hanno lasciato e ad invitare tutte le donne che si trovano in difficoltà a chiamare il numero nazionale antiviolenza e stalking 1522“.
“Che il colore rosso del sangue versato dalle donne – conclude – diventi sempre più il simbolo che per sua natura lo rappresenta, la passione, la vera passione alla vita, al rispetto, alla libertà di tutti noi ed in particolare delle donne”.
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