"Brava Maria Teresa, come spesso accade nei tuoi interventi, hai ragione tu. Non potevo esporre il cartello con la scritta “Bisignano dimettiti”, lo vieta l'articolo 43 comma 7 del Regolamento del funzionamento del consiglio comunale".
E' onesto Roberto Viti, ex consigliere comunale della lista civica Obbiettivo Comune quando riflette sulla sua iniziativa dei giorni scorsi, quando si è presentato in consiglio comunale con un cartello con scritto, appunto, "Bisignano dimettiti" (clicca qui per leggere l'articolo).
Voleva rendre ancor più palese la sua contrarietà, come rappresentante di quel movimento civico, di fronte all'ex capogruppo (Massimo Bisignano) che ha lasciato Obbiettivo Comune ma non il suo posto in consiglio comunale. Pur avendo fondato un altro movimento civico (Indignamoci).
Un'iniziativa che non era piaciuta per niente a Maria Teresa Lombardini, ex capogruppo del Pdl e confluita da qualche giorno in Fratelli d'Italia (clicca qui per leggere l'articolo). "Confesso – aveva detto Lombardini – che il fastidio maggiore mi è venuto dall’apparente inerzia del presidente del consiglio che ha tollerato questa interferenza forse perché diretta contro un consigliere di opposizione".
"Riconoscimi comunque – scrive invece Viti, rivolto alla stessa Lombardini – che non era assolutamente mia intenzione disturbare il consiglio comunale ed infatti questo non si è minimamente verificato. Nel caso in cui il presidente del consiglio mi avesse richiamato me ne sarei tranquillamente andato via. Ma questo non è avvenuto e sono stato presente a tutta la seduta del consiglio".
"Consentimi – conclude – anche di criticare apertamente e con gesti eclatanti chi, eletto in una lista civica all’ opposizione, vuole andare a far parte della maggioranza senza dimettersi e senza rispettare il voto dei 1.014 elettori che lo avevano eletto. Vada pure con la maggioranza ma lasci il suo posto al fondatore di Obbiettivo Comune, non fosse altro per garantire, alle prossime elezioni, tutte le agevolazioni previste per le forze politiche presenti in consiglio comunale",
di Redazione
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