IMPRUNETA – “L’8 marzo il consiglio comunale è stato convocato per l’ennesima volta da remoto. Nonostante la situazione pandemica nazionale e locale sia in costante miglioramento da molte settimane, nonostante il numero dei nuovi casi nel nostro territorio sia risibile e nonostante la decisione del governo di non prorogare oltre il 31 marzo lo stato d’emergenza – tanto che hanno ormai riaperto persino le discoteche – il lavoro del consiglio continua ad essere martoriato da sedute online dove spesso audio e linea vengono a mancare, dove la discussione risulta rallentata e farraginosa e spesso si devono ascoltare i rumori di sottofondo di chi non chiude il microfono”.
Lo dicono i consiglieri di opposizione Gabriele Franchi (Cittadini per Impruneta) e Matteo Zoppini (centrodestra-Fratelli d’Italia).
“La coalizione di maggioranza – denunciano – per bocca del capogruppo Angela Cappelletti, fa sapere di essere compatta sulla preferenza del consiglio a distanza poiché interessata a tutelare la salute degli eletti”.
“Intento nobile, non c’è dubbio – aggiungono – Peccato che Impruneta sia a tutti gli effetti un caso meritevole di studi scientifici: da noi infatti il Covid esiste a luoghi, momenti e situazioni alternate, con la maggioranza di governo che decide in base al proprio comodo quando un luogo è pericoloso e quando non lo è, quando il rischio di contagio è alto e quando è basso”.
“Ogni sabato in biblioteca – rimarcano – vengono promossi dall’assessore Sabrina Merenda, insieme talvolta ad altri assessori, ottimi eventi culturali dove in media 20-30 persone siedono per ore l’una accanto all’altra in una stanza senza finestre; la sala consiliare invece, che di finestre ne ha ben 5, non può ospitare consigli comunali con massimo 20 persone sedute a distanza di sicurezza”.
“Il Covid – dicono ironici – sembra dunque accanirsi prepotentemente sul palazzo comunale, ma solo se si devono tenere sedute con spinosi argomenti all’ordine del giorno: quando infatti deve accogliere eventi promossi dalla gGiunta, le regole e i timori saltano in un lampo, e così ripescando la foto della firma del Protocollo d’Intesa per la costituzione del “Tavolo povertà” (14 luglio scorso) si possono contare 14 persone attaccate l’una all’altra senza mascherina, con l’assessore Laura Cioni a fare da raggiante padrona di casa”.
“D’altronde – dicono ancora – gli autorevoli esponenti di Impruneta Comune Aperto, oltre ad avere l’arbitrio sui pericoli per il contagio Covid, conoscono bene anche le vicende sanitarie degli esponenti dell’opposizione”.
“E’ il caso della consigliera Cappelletti – rilanciano – la quale durante l’ultima conferenza dei capigruppo si è permessa di dire al consigliere Franchi che egli partecipò ai lavori della commissione lo scorso 23 dicembre consapevole di avere i sintomi del virus”.
“Di tali infamanti accuse – concludono – la consigliera è stata invitata a fornire le prove, o in alternativa a recarsi alla Procura della Repubblica per sporgere denuncia.
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