spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
giovedì 8 Maggio 2025
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    L’importanza del senso di comunità (anche per superare i problemi del singolo)

    Martedì 24 gennaio, presso la biblioteca comunale di San Casciano è stato tenuto un importante seminario sugli effetti psicologici del terremoto e sono state condivise tante informazioni che gli psicologi ritengono essere fondamentali e utili da conoscere, anche per la vita di tutti i giorni.

     

    Un ciclo di due incontri sostenuti dal sindaco, Massimiliano Pescini, dagli assessori Elisabetta Masti e Roberto Ciappi e dal personale della biblioteca; istituzioni e persone, che hanno il desiderio e il compito di promuovere attività utili per l’intera comunità.

     

    Come è stato ribadito durante la conferenza, uno dei modi più efficaci per prevenire certe problematiche psicologiche e per diminuire gli effetti di un qualsiasi evento sulla psiche degli adulti, deli anziani e dei bambini, è la costruzione e il mantenimento di quello che gli psicologi chiamiamo senso di comunità.

     

    Molti studi sociologici e psicologici hanno indagato il senso di comunità e stabilito anche alcune modalità o indicatori per poterlo rilevare.

     

    Una delle sue definizioni è la seguente: “Sentimento che i membri hanno di appartenenza, di legame tra di loro e col gruppo, di fiducia condivisa che i bisogni propri e degli altri vengano soddisfatti attraverso l’impegno comune” McMillan e Chavis.

     

    Come detto all’inizio di questo articolo, il senso di comunità è importante nel rafforzare, unire e per far fronte agli eventi che possono colpire l’intera comunità ed anche il singolo. Una preziosa risorsa pratica e psicologica, fonte di benessere sociale e individuale.

     

    Non è un processo di costruzione facile e veloce, a volte anche il mantenerlo, richiede molti sforzi da parte delle istituzioni e dei singoli cittadini.

     

    Un altro aspetto da considerare è la soggettività della percezione di tale sentimento; può accadere che ci sia un forte e generale senso di comunità tra i cittadini ma che un soggetto non lo ritenga così forte e che non valuti la comunità come una risorsa.

     

    Quando si parla di comunità non si intende solo quella di paese, territoriale o solo quella dove vi è presente un gran numero di persone, anche una comunità numericamente più piccola come quella della classe scolastica, del luogo di lavoro o quella familiare può assumere le stesse funzioni

     

    Uno dei modi per suddividere e analizzare il senso di comunità è scomporlo in 4 fattori diversi ma interconnessi:

     

    L’appartenenza, quel sentimento di far parte di qualcosa e si rintraccia nelle usanze, nei confini territoriali, o storici-culturali come ad esempio i rioni. La persona sente di far parte di un gruppo e percepisce un’accettazione dagli altri membri.

     

    Per aumentare l’appartenenza occorre un impegno personale verso il gruppo e la comunità come ad esempio lo svolgere del volontariato o aiutare nella preparazione di qualche evento cittadino. L’appartenenza genera un senso di sicurezza emotiva di importanza elevata per il singolo.

     

    L’influenza, corrisponde a quella sensazione di poter effettivamente incidere nella comunità e nel gruppo. Di percepire anche un certo controllo, indispensabile per poter essere attratti verso quel gruppo.

     

    Senso di controllo verso il gruppo che dev’essere in equilibrio con il controllo, inteso come conformismo, del gruppo sul singolo. Una sorta di danza tra gruppo e individuo. In ogni caso non ci può essere partecipazione attiva se non c’è percezione nel singolo di poter apportare qualcosa, modificare o incidere in qualche modo verso la sua comunità o territorio; grazie anche a quelle diversità intellettuali, culturali, religiose e professionali che il singolo possiede.

     

    L’integrazione e soddisfazione dei bisogni, le persone si sentono parte di una comunità verso la quale avvertono una sicurezza nel soddisfacimento dei loro bisogni, sia pratici che psicologici; soddisfazione dei bisogni in una interdipendenza e dialogo tra i membri della comunità.

     

    In ultimo, occorre che si sviluppi e si mantenga una connessione emotiva condivisa, un legame affettivo che lega i membri di un gruppo che varia in base al numero e alla qualità dei rapporti fra i vari individui. Questa si crea quando sussistono le precedenti condizioni e a sua volta le rafforza in un ciclo virtuoso.

     

    Come è stato detto durante la conferenza e pensando al Comune di San Casciano, eventi come il carnevale medievale, il carnevale dei piccoli, i rioni, le associazioni ed anche i singoli eventi nelle frazioni, sono tutte attività che accrescono nei singoli il senso di comunità e in sono degli enormi fattori protettivi anche durante periodi di dissesto economico e sociale come quello attuale.

     

    Anche le attività di volontariato o quelle di tipo economico rivolte e incastonate nella comunità sono funzionali e necessarie se inglobano i fattori di appartenenza, influenza, integrazione e una connessione emotiva condivisa.

     

    Nel momento in cui si crea, si sostiene e si incentiva anche verso i nuovi abitanti, il senso di comunità attraverso i suoi fattori, si innesta un circolo virtuoso in grado di moltiplicare il capitale sociale di ogni comunità, di un paese, di una frazione, del luogo di lavoro, nella scuola e nella famiglia.

     

    Punto fondamentale e come è stato spiegato sopra, perchè si crei un senso di comunità si richiede un impegno del singolo e della comunità, poco o nulla si crea se solo una delle due parti agisce verso l’altra.

     

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...