Scorrendo le pagine social del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, alla ricerca del dato dei nuovi contagi di oggi (martedì 2 febbraio) in Toscana (sono 399), mi sono imbattuto in una immagine che mi porta a fare qualche considerazione.
Per riflettere insieme. Soprattutto con chi non è convinto che gli assembramenti (o comunque le tante persone in contemporanea in un medesimo luogo) portino a nuovi contagi-Covid.
La potrei definire una piccola riprova che ci giunge da quello che, nelle scorse settimane, è stato una sorta di laboratorio a cielo aperto.
Abetone, 2-3 week end di zona gialla, gente che arriva a “ondate”. Tantissima.
Se si va e si rimane sulla neve, per portare i bimbi, stare in famiglia un po’ all’aria aperta, una passeggiata, una scivolata, niente di che (solo parecchia coda a andare e parecchia a tornare).
Se però si va nei locali, al chiuso, accaldati, pur se vengono rispettate (e immagino che lo siano state) le misure di sicurezza, allora si rischia molto di piĂą (nella foto in alto, a sinistra, vedete il parcheggio in piazza all’Abetone in una delle “domeniche gialle”).
Potrebbe darsi, per completezza di informazione, che influiscano anche le presenze di coloro che sono andati a dare una mano durante i giorni delle nevicate tremende, ma siamo ormai a un mese di distanza, quindi tenderei a dire di no… .
Risultato? Comune di Abetone Cutigliano, come da immagine diffusa dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani questa mattina, unico comune rosso (inteso come nuovi positivi/100.000 abitanti) in tutta la Toscana nell’aggiornamento piĂą recente.
Conclusioni: queste settimane di afflusso massiccio hanno lasciato, fra i residenti del comune di Abetone Cutigliano, contagi al massimo di quello che è il dato regionale di questo periodo.
Non si vedono, ovviamente, tutti i contagi partiti da lì e diffusi in tutti gli altri comuni toscani (e non solo) da cui sono arrivate le persone. Ma tenderemmo a pensare che siano comunque ben presenti.
Viviamo (o almeno cerchiamo di farlo) la nostra vita senza incubi quotidiani, non è né giusto né possibile.
Ma facciamolo nel rispetto delle regole e della prudenza. La fine del tunnel è vicina, ma il rischio di andare a sbattere è sempre dietro l’angolo.
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