Una bella giornata, di quelle che lasciano un’impronta nella coscienza, come le tante impronte lasciate nel terreno umido del sentiero fra i lecci, che conduce a un luogo della memoria.
La nicchia del terreno, dove la famiglia di ebrei fiorentini Anati, fu nascosta e protetta per tre mesi nei boschi di Villa a Sesta durante l’inverno 1943/1944 per sfuggire ai rastrellamenti nazisti (aiutati dal Partigiano Vasco Corti e da Archimede Secciani).
Dopo settant’anni, tre fratelli, bambini di quei tempi bui, sono tornati sui loro passi e hanno rivisto le persone della Villa a Sesta, riannodando il filo dei ricordi.
Dalla loro storia è nato un film – documentario commovente e ben fatto, realizzato dalla regista Tamar Al Anati, proiettato al termine dell’escursione e del pranzo presso i locali del Circolo.
Un’uscita didattica importante per gli studenti delle quinte classi del “Sarrocchi” per la Giornata della Memoria, sulle pietre e sotto i lecci che protessero la famiglia Anati dalle deportazioni dei campi di sterminio.
L’iniziativa, promossa dal Circolo di Villa a Sesta, con la partecipazione del Gruppo Escursionisti della Berardenga, l’amministrazione comunale nella persona del sindaco Fabrizio Nepi, Silvia Folchi, scrittrice e Presidente dell’ANPI di Siena, Riccardo Bardotti, docente e scrittore, membro dell’Istituto storico della Resistenza Senese.
E la presenza in video di “Bubi”, il più piccolo dei fratelli Anati, che ha salutato ragazzi, docenti e organizzatori.
Andrea Pagliantini
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