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lunedì 2 Ottobre 2023
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    “Aggressione a un ragazzo omosessuale a Grassina? Una caccia alle streghe”

    "Io con quei ragazzi ho parlato, e so che non c'è stata alcuna aggressione. Invece siamo di fronte a comunità che fanno la guerra ai giovani. Senza parlarci"

    Buongiorno. Mi chiamo Annalisa Bruno e sono mamma di un ragazzo di 16 anni che frequenta l’Acli di Grassina insieme ai suoi amici di una vita, soprattutto nei periodi estivi.

    Sto seguendo l’evento della cosiddetta aggressione ad un omosessuale della scorsa sera a Grassina.

    Vorrei esprimere la mia opinione in merito.

    Prima di parlare di aggressione, qualcuno ha cercato di parlare con i ragazzi che avete accusato di aggressione?

    Vedete, in molti paesi limitrofi, non solo a Grassina, è stata intrapresa una sorta di crociata nei confronti dei giovani. Sono vandali, disturbano, distruggono.

    Ma sono davvero i nostri giovani il problema?

    Io personalmente, riguardo la scorsa sera so, perché ci ho parlato, che non c’è stata alcuna aggressione. Nella maniera più assoluta.

    Contro un omosessuale?

    I ragazzi mi hanno detto che nemmeno lo conoscevano, quindi a loro che fosse omosessuale o no, che gli piacesse la cioccolata o la torta della nonna, non gli è passato nemmeno nell’anticamera del cervello.

    La domanda che dovremmo farci è un’altra. Dove sono le famiglie. Ci parliamo con i nostri figli? Li ascoltiamo, gli diamo regole?

    Perché oggi è difficilissimo darle. Ma sono loro a chiederle. Io starò sempre dalla parte dei giovani perché se un testimone va lasciato, è quello dell’amore e della carità verso il prossimo. E non del giudizio e condanna senza ascolto.

    Il ragazzo che si è sentito colpito in quanto omosessuale, probabilmente ha a sua volta bisogno di ascolto.

    Ma non è creando un caso di odio, dove odio non c’è stato, che la sofferenza sparisce.

    Le autorità invece di fare il meeting di oggi a Grassina, fossero scese a riunire le parti ed a fare da ponte, senza la necessità di un pubblico per farsi applaudire, avrebbero raggiunto un obiettivo sano e messo un buon punto di partenza alla comunicazione, alla fiducia ed al rispetto reciproco.

    Come anche ogni singola famiglia nel proprio piccolo.

    Invece mi sembra di essere tornati indietro.

    Mentalità di paese, chiacchiere e pettegolezzi che hanno fatto partire una denuncia (???), con quali prove ed un processo pubblico alla gogna, che si terrà oggi alle 16.30 in questo splendido paese di Grassina. Ma poteva essere Antella o San Polo o molti altri.

    Una comunità così, che fa la guerra ai ragazzi che li giudica tutti vandali e non ci parlano, ed in primis le famiglie non li ascoltano, è una comunità che imploderà. 

    I problemi sono tantissimi.

    Non esistono luoghi di aggregazione sicuri per i ragazzi.

    Risse di ubriachi, tossici, spaccio.

    Io credo che siano questi i motivi per il quale andrebbe fatto un incontro con le autorità, non una caccia alle streghe!

    Annalisa Bruno

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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