Non aveva suscitato particolare scalpore nel 2021 la notizia che nel cantiere del Centro Sportivo della Fiorentina erano stati trovati dei reperti archeologici; solo qualche cenno al ritrovamento di alcuni oggetti e di varie tombe e costruzioni.
Probabilmente, la frenesia di avere velocemente il Centro Sportivo più grande d’Europa ha fatto sì che la questione venisse sbrigata frettolosamente per coprire tutto prima possibile e andare avanti con i lavori.
Ed è passata quasi in sordina, nel luglio 2023, la conferenza del Funzionario della Soprintendenza che presentava i risultati delle ricerche condotte nel “Pian di Ripoli”, evitando accuratamente ogni riferimento al Centro Sportivo.
Ma proprio in quel periodo Bagno a Ripoli era imbandierata a festa per accogliere i giocatori della squadra viola che iniziavano il ritiro proprio nel Centro Sportivo, quindi non era certo il caso di perdersi dietro a questioni archeologiche.
Adesso invece si scopre che questi ritrovamenti proprio insignificanti non erano, anzi, stando a quanto riferito da “La Nazione”, saremmo di fronte ad una “scoperta incredibile”, tanto da essere presentata a TourismA, l’importante rassegna sulla archeologia e il turismo culturale che si terrà dal 23 al 25 febbraio.
Si parla infatti del ritrovamento di una necropoli Villanoviana di quasi 170 tombe, di una fattoria romana e di una antica strada, di alcuni scheletri e di vari oggetti di corredo come specchi, spilloni per capelli, pettini, gioielli, dadi, anfore, … .
Insomma, una scoperta di tutto rispetto che, se adeguatamente pubblicizzata al momento in cui era avvenuta, poteva essere oggetto di discussione circa l’opportunità di ricoprirla tutta per andare avanti con i lavori.
Ormai quel che è stato è stato, ma i reperti sono di notevole importanza storica; oggi sono custoditi in un deposito della Soprintendenza e in un magazzino del Centro viola, ma meritano una sede espositiva adeguata nel nostro comune, in uno dei tanti edifici vuoti esistenti, a beneficio di tutta la cittadinanza.
Anzi, questa scoperta dovrebbe essere l’incentivo a ridare nuova vita e splendore all’archeologia a Bagno a Ripoli, dando il giusto valore anche all’area archeologica di Bagno a Ripoli, oggi trascurata e un po’ dimenticata, e ai reperti trovati in passato.
Speriamo che Comune e Soprintendenza colgano questa opportunità straordinaria; noi, come sempre, faremo la nostra parte.
Associazione L’A.R.C.A.
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