In relazione al vostro recente editoriale, in attesa di un eventuale commento ufficiale da parte della Pro Loco di San Casciano, ho scritto un commento che metto qui sotto e che, a titolo puramente personale, ti invio.
Nel caso decidiate di pubblicarlo, vorrei che venisse precisato esplicitamente e chiaramente che si tratta di un mio commento personale, che non deve essere scambiato o confuso per un commento ufficiale della Pro Loco.
Da socio fondatore della nuova Pro Loco, suo convinto sostenitore e consigliere da quasi tre anni – di cui sei mesi come vice presidente – in vista della scadenza del mio mandato condivido soprattutto una parte dell’editoriale che è apparso recentemente sul Gazzettino del Chianti: "a San Casciano le aspettative (soprattutto quelle di chi non ha mai neanche pensato di muovere un gazebo) fanno alzare polveroni di critiche". Di questo passaggio dell’editoriale, in particolare, vorrei sottolineare la parte tra parentesi.
In questi tre anni, noi della Pro Loco abbiamo fatto sicuramente molti errori. Personalmente non ho problemi a riconoscerlo.
D'altronde non eravamo e non siamo professionisti, bensì solo volontari, persone senza esperienza che avevano voglia di dedicare il proprio tempo libero a fare qualcosa di positivo per il proprio paese. Ci abbiamo provato, in certi periodi con tutte le nostre forze.
Forse non avremmo fatto del bene, ma mi riesce difficile pensare che abbiamo fatto del male. Eppure, ogni iniziativa che tentavamo di mettere in piedi era anzitutto salutata da un coro di critiche.
Alcune di queste critiche potevano essere fondate. Su altre è meglio lasciar perdere. In ogni caso, la maggior parte delle critiche (come rilevato anche nell’editoriale) veniva da persone che non ho mai visto alzare un dito nell'ambito del volontariato sancascianese.
Comunque, alla fine il problema per me non era soltanto che ci fossero le critiche e nemmeno che ci fosse scarsa gratitudine (anche se un po’ sarebbe stata gradita, quantomeno per gli sforzi che facevamo).
Questo, in un certo senso, l'avevo messo in conto. Il problema era anche che, per quanto mi ricordi, non c'è mai stato un contraltare di sostegno e incoraggiamento. Non parlo dell'amministrazione comunale che anzi, almeno fino a un certo punto, ci ha sostenuto con convinzione. Parlo di molti dei miei stessi concittadini.
A fronte di tutto ciò, la mia conclusione è amara.
Molti di noi della Pro Loco, sicuramente io, dopo tre anni trascorsi in questo modo si sono stancati. Per un po', infatti, uno resiste. Poi però, a un certo punto, la misura si colma. Alcune persone più anziane, impegnate da tempo nel volontariato, ti dicono che "tanto a San Casciano è così", come se fosse una situazione ineluttabile.
Magari è anche vero che è così e che non ci si può far nulla, ma è un contesto in cui è oggettivamente difficile operare ed è un contesto che a me non piace (escludendo ovviamente quelle persone volenterose che, pur essendo purtroppo sempre di meno, ancora abitano il nostro meraviglioso paese).
E’ un contesto, infatti, in cui finisci per togliere tanto tempo alla famiglia, agli amici, agli affetti, a te stesso e talvolta anche al lavoro, per poi ritrovarti (nel silenzio generale) ad essere sottoposto a giudizi e rimproveri da parte di gente che non ha mai fatto nulla.
Questo contesto, purtroppo, spesso mi ha fatto provare una sensazione non piacevole: mi ha fatto sentire preso in giro.
Ebbene, nonostante ciò continuerò a fare volontariato in altri modi e a sostenere comunque la Pro Loco, ma lo farò con molto meno entusiasmo, perché non ho più voglia di sentirmi preso in giro.
Pur non volendo così attribuire le difficoltà della Pro Loco solo all'atteggiamento della gente, questo, per quanto mi riguarda, è il risultato che hanno ottenuto tante persone dalla critica facile e altrettante che (almeno finora) hanno preferito fare gli indifferenti.
Mi auguro che nel futuro le cose possano cambiare, ma confesso in me adesso prevalgono sfiducia e delusione.
di Leonardo Giani
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