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venerdì 26 Aprile 2024
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    Cure complementari oncologiche, il Centro Fior di Prugna diventa struttura Covid: due pazienti scrivono

    "Situazione che ci mette a disagio. Ci amareggia che le cure vengano rimandate o sospese: a noi servono oltremodo, per tirare un sospiro di sollievo durante il duro percorso della chemioterapia"

    Riceviamo e pubblichiamo questa lettera, scritta da due pazienti oncologiche (una delle due vive nel nostro territorio, nel comune di Bagno a Ripoli) al presidente della Regione Toscana. Eugenio Giani.

    Siamo Lidia e Giulia, malate oncologiche e scriviamo in merito alla soppressione delle cure di medicina complementare presso il centro Fior di Prugna a Camerata.

    Abbiamo infatti appreso, con delusione, pochi giorni fa che il centro verrà spostato perché al suo posto verrà una struttura Covid. Ci è stato riferito che per questo motivo le cure già programmate sono sospese e che verremo ricontattate.

    Siamo molto vicine a coloro che soffrono e affrontano il contagio Covid, ma a maggior ragione lo siamo alle persone come noi che lottano per la vita e affrontano ogni giorno cure tremende salva vita; noi riteniamo, con tutto il rispetto, di avere gli stessi diritti dei malati di Covid.

    Il centro Fior di Prugna  è un punto di riferimento insostituibile per i malati oncologici dove si trova conforto al dolore fisico e mentale.

    Il centro Fior di Prigna è vissuto come un momento di tranquillità che dona rilassamento e allevia i dolori dovuti alla chemioterapia, radioterapia, … .

    Il tumore è una malattia che è sempre esistita, non è una novità, e non può essere affrontato in emergenza ma in maniera strutturata.

    Perciò non si capisce il motivo per cui il centro Fior di Prugna venga smantellato, per di più non conoscendo i tempi di una sua futura riapertura.

    Già nel mese di dicembre avevamo avuto il sospetto che qualcosa non andasse perché i medici che ci seguivano, con i quali nel tempo si era creato un rapporto di fiducia, sono stati sostituiti.

    Noi abbiamo fissate le cure di chemioterapia e in accordo con la struttura avevamo già fissato le terapie complementari (agopuntura, fior di prugna, moxa) per i primi giorni di febbraio e con una telefonata improvvisa ci è stato detto che non potremo farle.

    Dal punto di vista umano si metta nei nostri panni, e cerchi di immaginare un percorso a ostacoli (la chemioterapia) dove vedi il traguardo (le cure complementari) e ti si para di fronte una montagna.

    Abbiamo fiducia nella sua sensibilità e le chiediamo non di pensare non solo a noi due, ma a tutti i malati oncologici che utilizzano questo tipo di cure e che da queste ricevono enorme beneficio.

    Per questo motivo ci troviamo a chiederle il motivo di questa decisione di sospendere le cure complementari.

    Inoltre vorremmo sapere se nel mese di febbraio avremo la possibilità di fare le cure complementari in altra struttura (a noi personalmente andrebbe bene ovunque) e se sia stata individuata una struttura sostitutiva e relativi tempi di entrata in funzione.

    Tutta questa situazione di sospensione ci mette a disagio e ci amareggia che le cure vengono rimandate o sospese, perché a noi servono oltremodo per tirare un sospiro di sollievo durante il duro percorso della chemioterapia.

    La ringraziamo per l’attenzione e rimaniamo in attesa di suo cortese riscontro.

    Giulia Masini, Lidia Ricciardi

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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