Quando finirà questo mese, quando anche questo nuovo, vecchio anno sarà concluso, io e tantissime altre persone che abitano a Greve in Chianti ci troveremo a chiudere un capitolo della nostra vita, per alcuni di molte pagine, per altri di poche; il dottor Claudio Mazzotta va in pensione.
Lo incontrai la prima volta nel 1988, facevo la terza elementare e la mamma mi accompagnò a conoscere il nostro nuovo medico, giovane e con il computer e di lì a poco anche col telefono cellulare, una modernità inattesa e per molti addirittura sospetta.
Sono passati davvero tanti anni e la confidenza del tempo che scorre, lo ha reso un riferimento a cui guardare, discreto eppure sempre presente.
E’ praticamente sempre stato il mio medico, esclusa una breve parentesi in cui mi ero trasferita.
Le esperienze accumulate in trentacinque anni sono tante e non sono mancati i momenti difficili e come accade a tutti, quando è la salute a mancare, tua o dei tuoi cari, quando la tristezza o la disperazione sono i sentimenti che occupano lo spazio dei giorni, la cura del medico entra a far parte di questo tempo e la sua presenza assume un rilievo davvero grande.
Io non so valutare le capacità tecniche che rendono un medico più o meno bravo o competente, ma so valutare la qualità umana che pertiene, e ne è fondamento, alla cura e so che esserci nel dolore è un compito che il dottor Mazzotta ha sempre saputo assolvere al meglio.
Vorrei fare un lungo elenco delle cose per cui merita i miei ringraziamenti, ma siccome so che a questi pensieri si uniranno tanti altri, sarebbe egoistico e restrittivo pensare solo alle cose fatte per me.
Lo saluto e lo ringrazio a nome mio e dei miei familiari ed anche a nome della mia nonna Tosca, che non c’è più, ma che se tra noi è rimasta così a lungo, lo deve sicuramente anche al dottor Mazzotta.
Sentiremo grande la mancanza.
Spero di aver fatto una cosa gradita, come nel mio intento.
Si diverta nel tempo libero che si è guadagnato!
Corinna Verniani