Quella pubblicità non s’ha da fare.
I cartelli pubblicitari lungo le strade sono pericolosi e deturpano fortemente il paesaggio. Forse è per queste ragioni che girando per la Toscana se ne vedono sempre meno e relegati in zone industriali o marginali, assolutamente non più in zone di pregio (vedi Montalcino, Foreste casentinesi, Argentario).
Nel primo convegno di Pontignano che circa 30 anni fa vedeva riuniti i sindaci del Chianti l’allora sindaco di Greve Paolo Saturnini fu promotore, tra l’altro, dell’abolizione della cartellonistica pubblicitaria (in particolare per i cartelli più grandi) su tutto il territorio del Chianti.
La proposta fu approvata da tutti con soddisfazione e da allora i cartelli furono tolti e, salvo qualche raro abuso, le strade di questo particolare territorio erano libere almeno da questa insidia specie se la si lascia allargare a macchia d’olio.
Da qualche settimana nella circonvallazione di Strada in Chianti abbiamo notato almeno sei installazioni predisposte per grande cartellonistica pubblicitaria.
Siccome abbiamo anche visto che l’autorizzazione è stata rilasciata dall’ente “Città Metropolitana di Firenze” ci domandiamo se tale ente era a conoscenza del Patto di Pontignano, a che titolo rilascia tali autorizzazioni, a chi vanno i proventi della relativa imposta.
Strada in Chianti è zona di pregio, porta d’ingresso al Chianti Classico da Firenze (e già questo non ci sembra poco) meritevole di salvaguardia; a meno che la Città Metropolitana non la consideri, al contrario, l’ultima anonima periferia a sud di Firenze.
Proprio in questi giorni parte formalmente l’iter per il riconoscimento del nostro territorio quale sito di pregio UNESCO.
Crediamo sia compito di tutti coloro che amano questa terra vigilare per abbellire, non abbrutire.
Dopo aver scritto queste righe, stasera, rientrando a casa ho visto altre installazioni in prossimità del paese tra Greti e Greve: che succede?
Moreno Vannoni
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