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venerdì 6 Giugno 2025
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    “Il cartongesso, materiale stupendo versatile, economico. Finché… non lo devi smaltire”

    Ci scrive un lettore di Barberino Tavarnelle: "Impossibile portarlo all'isola ecologica vieni respinto, impossibile chiedere il ritiro a domicilio, ma soprattutto impossibile capirne il perché..."

    Un materiale stupendo finché non diventa

    CER 17 08 02 probabilmente questo nome non dice molto ai più, sappiate che è uno dei tanti nomi che assume in una fase della sua vita un materiale molto diffuso e di comune uso presente in molte case.

    Stiamo parlando del cartongesso, materiale versatile e molto usato da decenni per nascondere tubazioni, realizzare pareti, nicchie, contro soffittature o altri elementi architettonici e presente oramai in quasi tutti gli appartamenti in una forma o nell’altra.

    Un materiale versatile, abbastanza economico e facile da lavorare al punto da poterlo usare anche in fai da te.

    Un materiale stupendo finché non diventa CER 17 08 02 e lo devi smaltire.

    Impossibile portarlo all’isola ecologica vieni respinto, impossibile chiedere il ritiro a domicilio, ma soprattutto impossibile capirne il perché.

    Tecnicamente è un materiale inerte classificato come “rifiuto speciale non pericoloso” al pari degli altri inerti da demolizione, ma mentre per le macerie è possibile conferire piccole quantità all’isola ecologica il cartongesso viene rifiutato.

    Chi non fosse pratico potrebbe immaginare che il cartongesso sia particolarmente inquinante o costituito di chi sa quale materiale, in realtà parliamo di una lastra di gesso (materiale presente talvolta anche in intonaci e altri inerti, e con cui chi ha una certa età come me ha scritto per anni sulle lavagne) confinato in due fogli di cartoncino (materiale biodegradabile) eventualmente avvitato a una struttura in lamiera (materiale riciclabilissimo).

    Se è inspiegabile che non venga ritirato essendo catalogato uguale agli altri inerti da demolizione da sempre, alla luce della nuova normativa D.M. 127/2024 sull’End of Waste in vigore dal 26 settembre 2024 (dove il CER 17 08 02 viene citato e messo al pari degli altri inerti da demolizione, semplificando pure molto la gestione da parte dei centri di lavorazione) trovo ancora più bizzarro, e non in linea con lo spirito della legge, la mancata assimilazione agli altri tipi di inerti oggigiorno.

    Ritengo questa mancanza un comportamento molto pericoloso visto quanto è diffuso questo materiale e quanto sia facile trovarselo in piccole demolizioni/modifiche o come sfrido in lavorazioni fai da te.

    Potremo tornare a vedere abbandoni come un tempo succedeva per altri materiali quando le isole ecologiche funzionavano male o rifiutavano alcuni materiali. Quanto ci costa poi la rimozione?

    Ho chiesto spiegazioni all’ufficio ambiente del Comune di Barberino Tavarnelle e per conoscenza ho informato sindaco e assessore di questo limite mediante mail ufficiale (avrei potuto usare anche altri metodi di contatto), al contempo ho chiesto all’URP di ATO ( soggetto cui compete la “gestione” dei rifiuti urbani ed assimilati, che indice le gare ad evidenza pubblica, al quale è demandata “l’organizzazione, l’affidamento e il controllo del servizio di gestione integrata dei rifiuti” -art. 201 comma 1 del Codice Ambientale- ) se questa esclusione è o no in linea con quanto previsto all’affidamento del servizio ad ALIA e se lo è per quale motivo il materiale in oggetto è stato escluso nel capitolato.

    Confido che le parole di trasparenza e vicinanza ai cittadini che inondano i siti istituzionali siano genuine e aspetto (da un mese oramai) almeno una risposta.

    In ogni caso se non dovesse bastare la richiesta informale via mail passerò alle richieste protocollate.

    Il problema personalmente lo posso risolvere in altro modo, anche se per il momento preferisco aspettare una risposta da chi dovrebbe gestire i rifiuti dato che non ho chiesto uno sconto in TARI per escludere certi inerti, ma temo che altri potrebbero avere più problemi.

    Se poi queste persone non hanno un forte senso civico e abbandonano il tutto, come si possono condannare se una soluzione non esiste?

    Claudio Fedi

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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