A Natale siamo tutti più buoni. Una nota pubblicità ha scolpito nella testa di tutti noi questo slogan.
Ecco, oggi ce ne avvaliamo noi di quello slogan per invitare tutti quelli che in questi giorni si dedicheranno alle “spesone” natalizie, a fare un gesto piccolo ma estremamente significativo ed importante.
Come noto, nessun Paese occidentale ha fatto azioni che limitassero le esportazioni israeliane, nessuna catena della grande distribuzione ha tolto dai propri scaffali prodotti israeliani.
Stendiamo poi un velo pietoso sulla solidarietà espressa dal consiglio comunale di Bagno a Ripoli un anno fa, senza nessun voto contrario.
Tutto è rimasto com’è, come se Israele non stesse portando avanti un genocidio in mondovisione e come se, isolarla commercialmente, non fosse una via per impedirle di finanziarsi e poter portare avanti le atrocità che quotidianamente vediamo.
Non si attivano loro? Dobbiamo farlo noi.
A noi che facciamo la spesa costa pochissimo girare un prodotto e vedere da dove viene.
Riporre sullo scaffale un prodotto made in Israel, anziché comprarlo – sì – significa scegliere di non esser complici di un genocidio.
A Natale siamo davvero più buoni, facciamo scelte consapevoli; scelte che pur nella loro semplicità, viene scelto di non compierle dalle grandi aziende e dai governi, asserviti a chi continua a voler chiamare antiterrorismo, un genocidio che ha tolto dal mondo 25.000 bambini in un anno.
A natale siamo tutti più buoni.
Potere al Popolo Bagno a Ripoli
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