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martedì 16 Aprile 2024
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    “Io, che vivo assediata dal rumore dell’Arci”

    Egregio sindaco di San Casciano Massimiliano Pescini

     

    Sono una sancascianese che lavora tutto il giorno fuori dal comune e per avere informazioni sul mio comune mi affido sempre alla lettura del Gazzettino del Chianti.

     

    Ho visto i video per promuovere la sua campagna elettorale e la mia attenzione si è fermata su quello che parla dell'uso degli spazi pubblici.

     

    Mi è piaciuta molto la sua frase:“Non arrendersi all'ignoranza" …“usare i luoghi fisici… ognuno può utilizzare il proprio, sapendo che la sua libertà finisce e comincia dove iniziano gli spazi degli altri”.

     

    Se è vero che la libertà di ogni individuo inizia quando finisce quella dell'altro, vorrei sapere la mia quando potrà iniziare.

     

    Penso che si ricorderà di me visto che non è la prima volta che, in quasi tre anni, pongo la sua attenzione a questo problema, dopo essermi rivolta più volte all'assessore Roberto Ciappi e al presidente dello stesso circolo.

     

    Vivo accanto al circolo Arci di San Casciano, in due stanze proprio di fronte all'entrata, i quali tavolini sono proprio sotto alle mie due uniche finestre.

     

    Tanta è la confusione e gli schiamazzi fino a notte fonda che ogni giorno, e dico ogni giorno per quasi tre anni ormai, devo aspettare fino alle 2-2.30 che il circolo chiuda per sperare di poter dormire.

     

    La chiusura comunque non implica che i clienti poi se ne vadano via, infatti restano molto spesso oltre questo orario, a mio avviso esagerato dato che tutto intorno al circolo ci sono abitazioni.

     

    Sono stata costretta ad assumere delle medicine per dormire, le quali durante la giornata lavorativa creano degli affetti collaterali indesiderati e pericolosi per me che gestisco autonomamente un ristorante.

     

    La mia salute psicofisica inizia a risentirne e di questo posso solo ringraziare i frequentatori del circolo e ovviamente lei che non fa assolutamente niente per fermare questa situazione.

     

    La maleducazione e l'arroganza di alcuni clienti del circolo supera ogni immaginazione. Si sentono in diritto di fare quello che più gli piace forse perchè nessuno, tanto meno lei, ha messo delle regole (anche se basterebbe solo un po' di educazione e di rispetto per i propri simili).

     

    Il circolo, così mi è stato detto, dovrebbe chiudere alle 1 nei giorni feriali ed invece rimane aperto anche fino alle 3 del mattino, per non parlare di quando ci sono delle feste vere e proprie… lì si raggiungono livelli incredibili.

     

    E' lei che gli firma le delibere oppure anche i gestori fanno come cavolo gli pare?

    Ho visto ragazzi così ubriachi da non reggersi in piedi, fare a pugni, insultare e prevaricare… fare i propri bisogni al muro.

    E' questo quello che lei intende per un punto di aggregazione?

    E non sto parlando solo delle giovani o giovanissime generazioni ma anche di persone adulte, alcune delle quali compaiono negli spot della sua campagna elettorale.

     

    Non chiedo altro che rispetto degli orari e soprattutto delle persone come me che abitano vicino al circolo.

     

    Ogni giorno i miei diritti vengono calpestati da persone che sono a conoscenzadi questo problema, ma che preferiscono ignorare i danni a me arrecati e anzi, quando mi affaccio alla finestra alle 2.30 chiedendo gentilmente di smettere con quella confusione mi viene risposto di darmi al sesso affinché possa rilassarmi un po' di più.

    La invito a casa mia per una settimana, ovviamente tutto spesato, così se ancora ha dei dubbi in proposito, si potrà rendere conto personalmente dell'inferno in cui sono costretta a vivere, solo perché il circolo Arci è intoccabile.

     

    Ovviamente potrei continuare ma preferisco fermarmi qui.

    La ringrazio per l'attenzione e confido in qualche iniziativa da parte sua e dell'amministrazione comunale volta a risolvere questo importante problema.

    di Sonia Milanesi

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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